#iorestoacasa

#IoLoFaccioACasa il digital mood che sta invadendo i social

di Laura Marina Popa
tempo di lettura: 3 minuti

#IoLoFaccioACasa, un hashtag e 10.000 influencer coinvolti nell'iniziativa per trascorrere le giornate a casa in modalità digital.
Parlando di Influencer Marketing è immediata l’associazione di quest’attività con la sponsorizzazione di prodotti o servizi. Gli influencer ricoprono un ruolo ben più elevato della sola sponsorizzazione di prodotti quando riescono ad utilizzare la loro influenza per lanciare messaggi a sfondo sociale.

La call to action #IoLoFaccioACasa, promossa da diversi brand e a cura di creator italiani, è un “raccoglitore” di contenuti attraverso il quale poter condividere attività da fare direttamente da casa.

Fonte: Engage

Si tratta di un’iniziativa gratuita promossa dai principali player italiani dell’IM per supportare le indicazioni governative. Tra i promotori dell’iniziativa Buzzoole, Flu, FUSE e OpenBox, cui si aggiungono le agenzie media di Omnicom Media Group con le sigle OMD, PHD, Hearts&Science e Omni@ e di WPP con la media holding GroupM e le sue agenzie Mindshare, MediaCom, Wavemaker e molti altri.

In questa particolare situazione, gli influencer per la capacità di raggiungere in modo rapido, coinvolgente ed incisivo diverse fasce d’età, rappresentano un ottimo mezzo per sensibilizzare la campagna. Si vuole dare un supporto ad amplificare le indicazioni degli enti istituzionali per creare un senso di responsabilità diffusa, perché restare a casa non è mai stato così necessario.

Al centro di questa campagna c’è l’idea che si può stare a casa, ma continuando a divertirsi, lavorare, studiare, coltivare le proprie passioni o scoprirne nuove.

Per farlo si stanno coinvolgendo migliaia di creators, chiedendo loro di realizzare contenuti utili per chi si trova in casa.

La campagna, partita il 13 marzo, si è sviluppata con l’apertura del profilo Instagram @IoLoFaccioACasa e la Pagina Facebook volti a presentare l’iniziativa e annunciare il palinsesto di dirette dei creators coinvolti, la condivisione dei post e delle storie.

Pagina Instagram
Fonte: Instagram

Sono stati messi a disposizione dei filtri realizzati ad hoc e numerosi sono i post e le storie che stanno animando il profilo con l’hashtag #IoLoFaccioACasa. Altrettanto numerose sono le accezioni a questo tag che mantengono la struttura #ioXXXacasa, come ad esempio #IoMiAllenoACasa o #IoMiDivertoACasa.

Nonostante la situazione drammatica che stiamo vivendo ed affrontando, i social e la forza della condivisione positiva possono essere un ottimo mezzo per sentirci tutti più vicini e abbattere la barriera della lontananza fisica. Non ci resta altro che condividere i nostri momenti e raggruppare il tutto in un grande #IoLoFaccioACasa.


#IOSTOACASA ma con piacere! [In Aggiornamento!]

Problemi a far passare il tempo?
La quarantena ai tempi di internet potrebbe non essere così dura, basta sapere cosa googlare!
Non mancano infatti pass gratuiti, video lezioni, piattaforme di e-learning e contenuti vari, messi a disposizione di tutti da molte aziende. Ognuno di voi può trovare ciò che più gli piace, ma se qualcosa vi dovesse sfuggire, non preoccupatevi!

Abbiamo creato un archivio dove conserveremo tutti gli accessi e i preziosi link di decine di iniziative di questo genere: dall’e-learning all’infotainment, dal video streaming ai pass cultura. Lo aggiorneremo insieme a voi e grazie alle vostre segnalazioni direttamente nelle stories del nostro profilo Instagram!

#IOSTOACASA ma con piacere!

 

E-Learning

Free Masterclass di NinjaAcademy

Vuoi utilizzare il tempo in casa per approfondire e accrescere il tuo bagaglio di competenze digitali? Parti da qui: una serie di masterclass gratuite di Ninja Academy, a tua disposizione subito, come primo step di un percorso che potrebbe perfino portarti ad una certificazione riconosciuta.
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Web Marketing Festival

Tutte le videoregistrazioni degli interventi formativi del WMF2019, oltre 500 speech gratuiti, disponibili sull'account Youtube del WMF
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WID | Work In Digital

WID, l'accademia online per imparare a usare i social con chi ne ha fatto un lavoro di successo, regala uno dei suoi corsi semplicemente iscrivendosi qui! Basta selezionare il corso in omaggio di proprio gradimento, in sede di registrazione!

Informazione/Intrattenimento

Kindle Unlimited

Amazon mette a disposizione letture illimitate su qualsiasi dispositivo. Approfitta dei vantaggi offerti da un accesso illimitato a oltre 1 milione di eBook su qualsiasi dispositivo

In particolare ti segnaliamo i grandi classici della letteratura disponibili per le opere straniere anche il lingua originale. Gli eBook sono scaricabili gratuitamente in qualsiasi momento!

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Condé Nast Italia

Un'iniziativa di solidarietà per i lettori. Dal 13 marzo Vogue, GQ, Wired, AD, La Cucina Italiana e Traveller si possono scaricare senza costi dalle relative app. Inoltre, La Scuola de La Cucina Italiana offre un free pass di tre mesi per i suoi corsi online.

Per scaricare la tua copia gratuita di VOGUE, vai sulla App, clicchi su “Free Pass”, registri il tuo account e inserisci il codice VOGUE4YOU.

Per leggere gratuitamente le copie digitali di tutte le altre testate di Condé Nast, basta scarica la copia digitale dall’app del magazine ed inserire i seguenti codici:

  • VF4YOU per Vanity Fair
  • LCI4YOU per La Cucina Italiana
  • Wired4YOU per Wired
  • GQ4YOU per GQ
  • AD4YOU per AD
  • TRAVELLER4YOU per Traveller.

Le app dei magazine si possono scaricare su App Store e su Google Play

Bookabook

Fino al 3 aprile regala un libro in formato digitale tra una selezione di titoli. Per ricevere il vostro ebook è sufficiente inserire il codice “leggereacasa” senza le virgolette al momento dell’acquisto.
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KeepOn Live: #StayON Perché l’arte non può finire

KeepOn Live, l’associazione di categoria dei live club e dei festival italiani, ha lanciato #StayON: un palinsesto di concerti in streaming con una line up indie di tutto rispetto, che si aggiorna di ora in ora con numerose adesioni. Da Antonio Di Martino a Fadi, da Guido Catalano a Eugenio in Via di Gioia. Ognuno dalla propria casa, ma in diretta dai canali social dei locali che tutti i giorni fanno musica e cultura. Se non si può andare nei club, sono i club a entrare nelle case. A ogni diretta sarà associato un link a sostegno di campagne territoriali per raccolte fondi dedicate agli ospedali e alla Protezione Civile. Sul sito è possibile consultare date e orari, con l’archivio delle dirette streaming.
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Mondadori Store

Mondadori favorisce la diffusione della cultura offrendo quasi 38.000 Ebook gratuiti, scaricabili direttamente dal proprio sito

Una volta selezionato il titolo che si desidera leggere, sarà necessario registrarsi alla piattaforma "Kobo" ed effettuare il download da qualsiasi dispositivo.

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Fumettologica

Se sei un appassionato di fumetti non vorrai di certo perderti la lista ti titoli offerti gratuitamente da Fumettologica. Potrai trovare estratti di storie inedite, fumetti rari e perfino anteprime di importanti autori italiani e internazionali.

Non è possibile scaricare i fumetti sui propri device, ma posso comunque essere letti direttamente sul sito.

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Lo spazio bianco

Lo spazio bianco, blog online incentrato sul genere letterario dei fumetti, offre una grande opportunità per tutti gli appassionati. Ogni giorno infatti viene aggiornato un elenco con storie che è possibile scaricare e leggere senza alcun costo, a firma di autori famosi ma anche meno noti, di case editrici di grandi e piccole dimensioni. Un vero e proprio archivio digitale in continua espansione a disposizione di tutti.

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Streaming Video

Infinity

Infinity, per farti compagnia con il grande cinema, ha deciso di mettere a disposizione il ricchissimo catalogo con una prova gratuita estesa di due mesi a tutti i nuovi clienti. Ti basterà andare su Infinity e registrarti seguendo pochi e semplici passaggi.

Clicca su "Prova due mesi gratis" inserisci il tuo nome, il tuo indirizzo email e crea una password; a questo punto ti basterà inserire un metodo di pagamento mai utilizzato su Infinity e confermare.
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Tim Vision

TIM, dopo aver esteso l’opzione Giga Illimitati a tutti i suoi clienti, introduce una nuova promozione che offre gratuitamente il servizio di streaming video TIMVision fino al 15 aprile.

Per chi non lo sapesse, TIMVision è un servizio di streaming video che include film, serie TV, show televisivi, cartoni animati e altro ancora, contenuti disponibili su smartphone, tablet, PC e Smart TV.

Per attivare TIMVision gratis basta inserire l’indirizzo e-mail con cui siete registrati al servizio e cliccare su ATTIVA. Nel caso in cui non abbiate un account, dovete invece inserire nella medesima casella (a seguire) l’indirizzo e-mail con cui volete registrarvi, indirizzo al quale TIMVision invierà una password per accedere al servizio.
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MYmovies

MYmovies conferma la sua vocazione “dalla parte del pubblico” e sostiene con determinazione la campagna #iorestoacasa offrendo gratis ai propri lettori una risposta concreta alla voglia di cinema e di socialità attraverso la propria Sala Web.
50 film, 5 prime visioni, oltre 25.000 posti gratis disponibili fino al 5 aprile!
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Sky Arte

Nonostante Sky sia una pay tv, mette a disposizione la diretta streaming del proprio canale Sky Arte. Il servizio è completamente gratuito, accessibile dal sito internet e non viene richiesto alcun abbonamento o registrazione.

É possibile guardare documentari dedicati alla cultura, all'arta, al design e molto altro ancora.

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Cultura

Musei da visitare dal proprio divano

Ammirare le opere d'arte e le collezioni più prestigiose del mondo, stando in pigiama sul divano di casa. Per chi non vuole rinunciare a fare il turista anche ai tempi del coronavirus, ecco nove musei che offrono tour virtuali gratuiti da ammirare senza uscire di casa, in attesa di immergersi nella meraviglia poi di persona.
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La straordinaria bellezza dei Musei Capitolini è a portata di click. Potrai vagare per le vie di questo museo a cielo aperto e scoprire i segreti della città eterna in versione full HD. Video ed immagini accompagneranno la visita guidata partendo dalla celebre Piazza del Campidoglio.

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Il Museo di Storia Naturale di New York, tra i più iconici al mondo, apre le sue porte a milioni di visitatori digitali. Tramite la piattaforma Google Arts&Culture, ci si può muovere all'interno delle sale esattamente come se si stesse utilizzando Google Maps. Si possono ammirare animali e piante provenienti da ogni parte del mondo e da ogni  epoca storica, come il terribile Tyrannosaurus rex e alcuni tra i protagonisti del celebre film "Una notte al museo".

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The Hidden Wordls of the National Parks è l'iniziativa promossa in collaborazione tra il National Park Service americato e Google Arts&Culture che porta alla scoperta di 5 tra i più famosi parchi nazionali americani. Si può scegliera tra Alaska, Hawaii, New Mexico, Utah e Florida con habitat, climi e paesaggi completamente diversi.

Una volta selezionato il parco, ci si ritroverà immersi nella natura con accanto una guida che spiegherà la storia e le peculiarità del luogo. Assolutamente da non perdere.

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Biblioteca Digitale Mondiale

L'UNESCO ha avuto la grande idea di dare accesso libero alla Biblioteca Digitale Mondiale su Internet. Raccoglie mappe, testi, foto, registrazioni e filmati di tutti i tempi e spiega in sette lingue i gioielli e i cimeli culturali di tutte le biblioteche del pianeta.
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Festival Verdi Home

Festival Verdi Home Streaming, in collaborazione con Unitel e Dynamic, offre da oggi, ogni due giorni, fino al 10 aprile 2020, alcune tra le opere più applaudite prodotte dal Teatro Regio di Parma per il Festival Verdi: La traviata, Nabucco, Falstaff, Aida, La forza del destino, Il Corsaro, Stiffelio, Don Carlo, Ernani, conanche Rigoletto e Macbeth, questi ultimi tra i prossimi titoli dell’atteso Festival Verdi 2020.
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Lingue

EF English Live

EF English Live mette a disposizione i propri corsi di inglese online. Il servizio è rivolto ai privati. Accedendo alla scuola si potrà usufruire gratuitamente di 2000 ore di contenuti multimediali per l'apprendimento dell'inglese e il miglioramento di reading, writing e speaking, oltre a sezioni specifiche dedicate a Business English, preparazione agli esami TOEFL/TOEIC e inglese per viaggiare.
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Babbel

Babbel offre un mese di corsi di lingua online per gli studenti colpiti dalla chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale. Con un codice coupon gratuito, gli studenti potranno accedere a tutti i contenuti didattici per una lingua a loro scelta tra le 14 offerte dal portale.
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Pillole di LIS

Video lezioni LIS, nelle quali verranno illustrate le basi per una comunicazione efficace con una persona sorda; è un'iniziativa dedicata alle persone che vogliono avvicinarsi a questa lingua, ma anche a professionisti come medici, infermieri, personale sanitario e forze dell’ordine.

Inviando una richiesta all'indirizzo pillolelis@coopsip.it si riceveranno le istruzioni per accedere al servizio su piattaforma Zoom

Loecsen

Hai sempre sognato di comunicare nella lingua parlata nei paesi in cui viaggi, ma ti sembra troppo difficile? Questo sito è pensato per te: in pochi istanti sarai in grado di padroneggiare le principali espressioni. Prova e ne avrai la dimostrazione!
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[IN AGGIORNAMENTO]


RETAIL DESIGN 2019: LE DIMENSIONI FISICHE NELL'ERA DIGITALE

di Marta Candito

Tempo di lettura: 4 minuti

Il 13 giugno 2019 si è svolto, presso il Campus dell’Università degli studi di Parma, il workshop: “Retail Design: Le dimensioni fisiche nell’era digitale” a cura del RetaiLab, laboratorio di ricerca sulla distribuzione interno all’università.

Come ogni anno, il team Oikosmos ha partecipato attivamente all’evento curandone alcuni aspetti organizzativi.

Una giornata ricca di spunti di riflessione sull’importanza della fisicità in un contesto come quello odierno, dove digitalizzazione è la parola d’ordine.

Layout, attrezzature, display, packaging continuano ad essere elementi preziosi su cui l’impresa deve lavorare per riuscire ad instaurare una relazione di fiducia e fedeltà con il consumatore.

Durante il workshop, moderato da Luigi Rubinelli, direttore di RetailWatch, i docenti del RetaiLab hanno avuto l’occasione di esporre i risultati delle proprie ricerche nonché di confrontarsi con imprese e professionisti.

Dopo un breve "Welcome Coffee", Gaetano Aiello, presidente dell’Accademia Nazionale di Economia Aziendale, ha aperto il convegno soffermando la propria attenzione sul  fenomeno dei prodotti cosiddetti italian sounding e sull’importanza del “made in”. A seguire, la professoressa Cristina Ziliani ed il professore Davide Pellegrini hanno illustrato i punti salienti del corso di laurea di Trade and Consumer Marketing e del lavoro che quotidianamente viene svolto all’interno del laboratorio del RetaiLab.

A prendere la parola è stato poi Sigurdur Thorsteinsson, partner di Design Group Italia, il quale ha cercato di fare luce sul ruolo che la tecnologia gioca nel processo d’innovazione.

“La tecnologia è un elemento che aiuta e facilita il cambiamento ma non si può pensare che sia la base dello stesso” spiega Thorsteinsson durante il suo intervento. E’ importante infatti non dimenticare che a scegliere sono i consumatori e che gli stessi si orientano verso scelte emotive e irrazionali alle quali poi cercano di aggiungere un velo di razionalità. In un contesto come quello odierno lo sviluppo della tecnologia contribuisce a rafforzare il fattore umano e, quindi, la risposta per le imprese sembra essere solo una: il Design Thinking.

Il convegno è proseguito poi con la presentazione della ricerca svolta dalle professoresse Tania Vergura e Beatrice Luceri sull’impatto che il packaging esercita sulle scelte del consumatore.

Tra le componenti del pack, il materiale è sicuramente quello che più incide sulla valutazione del prodotto. Il consumatore è, infatti, abituato ad associare determinati nessi al materiale.

Focalizzando l’attenzione sui principali materiali utilizzati in sei diverse categorie di alimenti e sull’importanza associata da parte dei consumatori al fattore della sostenibilità ambientale, i risultati della ricerca dimostrano che molto spesso le risposte emotive non sono sempre perfettamente allineate con le risposte cognitive. Questo implica che l’impresa debba conoscere entrambe le risposte e assumere le decisioni sulla base delle stesse. Saper emozionare e il rispetto per l’ambiente diventano così le due chiavi per un packaging di successo.

L’importanza del packaging, quale driver di scelta, è stata poi ripresa nella seconda parte dell’evento, dove l’attenzione si è spostata sul mondo dei freschi e dell’ortofrutta.

A riguardo, dall’intervento del professore Guido Cristini e della professoressa Silvia Bellini è emerso che la presenza di informazioni sui prodotti, quali ad esempio il grado di maturità degli stessi, aiuti il consumatore ad effettuare una scelta più consapevole. Questo contribuisce ad evitare che il consumatore si disorienti e rinunci all’acquisto.

Il compito dell’impresa diventa pertanto, riuscire a rispondere attraverso il packaging alle due esigenze del consumatore: minimizzare il tempo dedicato alla scelta del prodotto e raccogliere informazioni dettagliate sullo stesso. Secondo la professoressa Silvia Bellini questa duplice anima del consumatore può essere soddisfatta dallo “smartpack”.

Nella parte finale del convegno, la sostenibilità ambientale ha assunto un ruolo centrale. Packaging e sostenibilità, al giorno d’oggi non possono essere due aspetti scollegati. In un contesto dove il consumatore mostra una sempre più accentuata sensibilità per l’ambiente è imprescindibile per le imprese pensare di sottovalutare in fase di progettazione del packaging aspetti quali la tipologia di materiale, la quantità e le modalità di smaltimento dello stesso.

A tal proposito interessante è evidenziare l’attenzione che Coop Italia ha da 10 anni riservato all’ambiente e con la sua campagna Coop for Kyoto, il cui successo è confermato dal crescente numero di aziende coinvolte, da 30 a 400.

Infine a prendere la parola è il professore Edoardo Sabbadin, il quale attraverso un breve e divertente gioco ha cercato di fare il punto della situazione e colto i temi che si presume saranno il centro d’interesse dei prossimi anni.


#FOODMATCH19 RECAP: NOI C'ERAVAMO!

di Roberta Signorino Gelo

Tempo lettura: 2 minuti

#maps4business è stato l’hashtag ufficiale di quest’anno e rappresenta una allusione a tutte le vie di crescita per avere successo nel settore del Food&Beverage. Stiamo parlando dell’evento Food Match 2019, convegno organizzato da Gruppo Food e da Facebook e svoltosi lo scorso 28 Febbraio presso la sede de Il Sole 24 Ore di Milano.

Giunto ormai alla sua quinta edizione il Food Match, che vede ogni anno il confronto tra l’industria agroalimentare italiana e il retail sugli ultimi trend del settore, quest’anno si è focalizzato sull’innovazione e sulla rivoluzione digitale e ha visto la partecipazione di numerosi personaggi di spicco aventi differenti background.

Ad aprire le danze è stato lo scrittore Alessandro Baricco, autore di “The Game – Le mappe per leggere la rivoluzione digitale”. Egli, definendo il mondo digitale “un sistema con cui siamo in grado di tradurre ogni pezzo di mondo in un numero”, ha fornito una visione semplice e completa di ciò che è e cosa rappresenta la digitalizzazione, descrivendone dapprima tutti i vantaggi (come quello di esprimere liberamente il proprio pensiero) ma esaltando contemporaneamente il bisogno costante di ritrovare un senso di umanità e naturalità.

Christian Centonze, Food Industry Director di Nielsen, assumendo una prospettiva più economica ha successivamente sottolineato come non è mai stato così importante come in questo periodo costruire attivamente relazioni con i clienti. La loro conoscenza e la capacità di catturare l’attenzione saranno infatti i nuovi vantaggi competitivi delle aziende: occorre condivisione di informazioni per creare valore, in poche parole quello che occorre è l’agilità. Da qui nasce la nuova accezione del punto vendita, il quale diventa un “media” che deve essere in grado di dare un’esperienza sempre più coinvolgente al cliente. Il futuro? Ruoterà principalmente su 3 tematiche: la frammentazione, l’impazienza e l’attenzione.

Cosa vuol dire dunque essere agili? Vuol dire saper coinvolgere in maniera molto rapida i consumatori, capire come essi entrano in contatto con il modo in cui le aziende comunicano con loro. Jenny Bullis, EMEA Head of Marketing Science Facebook ha spiegato tale concetto illustrando come un messaggio pubblicitario ottimizzato per mobile crea molto più engagement dello stesso fruito in un formato standard per tutti i canali utilizzati dal consumatore.

Ponendo il focus sempre più sul Food&Beverage, il Market Research Director di Blog Meter Alberto Stracuzzi ha fornito dei dati molto interessanti riguardo ciò di cui i consumatori parlano e quello che condividono sui social network: dolci e dessert seguiti dalla categoria pizza sono stati i protagonisti di più di 9 milioni di post nell'ultimo anno. Tali dati fanno intuire come i canali social rappresentino per le aziende del settore una grande opportunità per avere visibilità.

Prima di concludere la mattinata con la premiazione della quinta edizione di Prodotto Food, concorso annuale che premia i prodotti più innovativi di diverse categorie merceologiche, la mattinata è proseguita con una tavola rotonda che ha fornito ricchi spunti sulla tematica del dialogo tra consumatore e brand. Moderata dalla direttrice Food Maria Cristina Alfieri, il dibattito si è svolto tra Luca Colombo (Country manager Facebook Italia), Renato Roca (Direttore Marketing Findus Italia), Vitaliy Novikov (Country General Manager e CEO per l’Italia di Coca-Cola Hellenic Bottling Company) e Giorgio Santambrogio (Presidente di ADM).
Tra gli spunti più importanti, l’esigenza di raccontare il prodotto e la storia del prodotto; l’innovazione è importante ma va unita all’aspetto umano e relazionale e tale connubio rappresenta il futuro del retail. Infine si ricorda l’utilizzo della tecnologia in-store per educare il consumatore quale ottima opportunità per sfruttare i trend in crescita dei prodotti “Free From” e “Rich in”.

Qual è dunque il trend emergente? La normalità. Come ha affermato nel suo intervento la food blogger Chiara Maci “La gente vuole l’imperfezione. Le persone cercano il difetto perché cercano la realtà. Un consiglio alle aziende? Non nascondere i propri limiti: avvicinano alle persone.


Dolce&Gabbana vs Cina: come rovinare la tua brand reputation

di Federica Montalbano

Tempo di lettura: 5 minuti

La scorsa settimana abbiamo assistito ad un teatrino tutto italiano che però ha coinvolto l’intero mercato mondiale del lusso e della moda.

Partiamo dall’inizio.

Il primo atto si apre con delle pubblicità raffiguranti una modella cinese che racchiude tutti i cliché di quella cultura: kimono, ambiente decorato con oggetti che richiamano la cultura asiatica e l’uso delle bacchette per mangiare il cibo. Il cibo in questione però non era cinese bensì italiano. Vi starete chiedendo: dov’è il problema? Il punto è proprio questo. Prima di iniziare una campagna di marketing in una cultura diversa dalla nostra bisogna analizzarla e capire la sensibilità della popolazione per evitare ripercussioni sull'azienda. La ragazza nello spot mangiava cibi italiani quali la pizza, gli spaghetti e il cannolo siciliano e proprio su quest’ultimo la voce fuori campo propinava doppi sensi prendendola in giro con frasi del tipo “è troppo grosso per te?”.

Nel secondo atto invece, dopo questa chiara offesa alla cultura cinese, tutti si aspettavano delle scuse da manuale che però non sono arrivate. Al loro posto si è assistito a commenti contro il popolo cinese accusato di puzzare, di essere ignorante e mafioso.

Il giorno dopo è andato in scena il terzo atto con delle scuse poco sentite e piene di errori da parte di Stefano Gabbana e Domenico Dolce. La domanda sorge spontanea: non potevate pensarci prima?

Non stiamo parlando di una commedia di Totò o di una serie tv di Netflix ma del caso Dolce e Gabbana vs Cina.

Per la promozione della propria linea in Cina, uno dei grandi marchi del luxury italiano come D&G, ha deciso di organizzare un grande evento a Shangai. L’hashtag scelto per l’occasione avrebbe dovuto essere #DGTheGreatShow. La sfilata attendeva 1500 invitati, tra cui attori, cantanti e membri dello spettacolo molto conosciuti nel paese e i costi organizzativi ammonterebbero intorno a 12 milioni di euro. La scelta sbagliata della casa di moda però è stata nella campagna di comunicazione “DGLovesChina” organizzata per l’occasione, che prevedeva tre video in cui una ragazza cinese mangiava cibo italiano. I video diffusi sul social network più popolare della Cina, Weibo, hanno mosso in poche ore le indignazioni del popolo asiatico, ferito per il trattamento che la casa di moda aveva riservato alla propria cultura.

Su Instagram DietPrada, da sempre famoso per il suo atteggiamento molto critico verso il fashion business, critica i tre spot di D&G. Stefano Gabbana avvezzo alle polemiche social, non si tira indietro di fronte alle critiche e risponde offendendo la cultura cinese e peggiorando la situazione in cui la sua azienda già si trovava. Dopo la divulgazione di questa chat, tutti gli e-commerce cinesi hanno eliminato dai loro stock i prodotti D&G e molti VIP invitati alla sfilata hanno sabotato l’evento che per questo è stato annullato. Sul web circolavano video in cui venivano bruciati e tagliuzzati i vestiti e gli accessori della maison.

Con il suo messaggio Stefano Gabbana non ha solo bruciato 1/3 del suo fatturato ma ha anche causato gravi danni alla reputazione della sua società.

Warren Buffett ha detto che “ci vogliono vent’anni per costruirsi una reputazione e cinque minuti per perderla. Se lo tieni a mente agirai in maniera diversa.”  Questo ovviamente non è affiorato nella mente del proprietario di D&G, anche perché per giustificarsi dell’accaduto ha dichiarato che il suo account è stato hackerato.

Nel bel mezzo della crisi reputazionale che la maison sta affrontando, con un giorno di ritardo arriva l’atteso video di scuse, in cui i due proprietari del brand D&G si impegnano a far sì che ciò non accada mai più e che faranno qualcosa di più grande per il mercato cinese. Scuse però che non convincono molti. Si possono notare molti errori, per esempio: il video è mal recitato e con frasi fuori luogo. Non bisogna fare delle scuse solo per il mero dovere di doverle fare, con voce rotta e facce chiaramente compromesse dalla notte insonne passata a pensare alla grande crisi in cui sono stati travolti, ma delle scuse sincere e sentite.

La reputazione è un valore inestimabile e nell'era del web 2.0, la rete non dimentica, ma amplifica i tuoi errori. Il mercato asiatico fra un paio di mesi dimenticherà questa storia, così come la dimenticheremo anche noi, ma la rete avrà in mano tutto, pronta a farlo riaffiorare quando sarà necessario.

Così come quando Domenico Dolce si era schierato a favore della famiglia tradizionale sostenendo di non essere d’accordo al concepimento di un figlio da madre surrogata. Sul web era scoppiata la polemica con i sostenitori dei diritti dei gay, ricevendo le indignazioni anche di Elton John che aveva difeso i propri figli nati appunto da madre surrogata.

Già quest’anno Stefano Gabbana dal suo profilo Instagram aveva commentato una foto di Selena Gomez con “è proprio brutta”; la star non si è pronunciata su questo episodio ma per lei lo hanno fatto i suoi fan e Miley Cyrus.

Potremmo continuare con vari casi in cui il brand D&G è stato coinvolto in scandali causati dai suoi proprietari, ma lascio al network questo arduo compito. A mio parere Stefano Gabbana e Domenico Dolce dovrebbero limitarsi a fare i sarti e designer per la loro società e lasciare spazio al team di social media manager della loro azienda anche se un errore dobbiamo addebitarlo anche a loro in tutta questa storia.

Senza dubbio in futuro il team di comunicazione analizzerà bene la cultura e la tradizione del mercato in cui intende approdare e si spera che in futuro i due designer non commettano altre sciocchezze con le loro reazioni. Alla fine a rimetterci è sempre l’azienda e soprattutto il brand, che perde valore e fiducia agli occhi dei consumatori, ma anche dei VIP che non si sentono più di voler rappresentare un marchio di cui non condividono i valori e scelte.

Quello di Dolce e Gabbana è un chiaro caso di crisi reputazionale mal gestita, in cui le aziende dovrebbero cercare di non inciampare mai o almeno di attutire i colpi con stile.


strategy funnel marketing

ALLA BASE DEL FUNNEL MARKETING

di Mario Francese
tempo di lettura: 3 minuti

Il mondo, oggigiorno, si evolve molto velocemente, e con lui anche tutti noi.

Siamo quotidianamente bombardati da advertising, pubblicità varie, sistemi di vendita più o meno efficaci, e questo ci porta passivamente ad “abituarci”, nel corso del tempo, alle strategie del mercato, seppur senza conoscerle.

Il Marketing è, nel business, l’elemento che si evolve più velocemente di tutti, proprio per rispondere in maniera efficace al nostro adattamento.

Uno dei sistemi di Marketing più efficaci attualmente è sicuramente il Funnel Marketing. Ma che cos’è esattamente?

Il Funnel Marketing è un approccio di marketing finalizzato alla generazione di contatti, alla loro conversione e alla loro fidelizzazione con il fine di aumentarne il Life Time Value.

Ciò significa, per i “non addetti ai lavori”, creare contatti e trasformarli in clienti che spendano ripetutamente presso la nostra azienda.

Ma l’elemento fondamentale che distingue il funnel marketing dalle altre strategie è uno: è un sistema. La maggior parte delle aziende ha un’attività di marketing online finalizzata solo alla sponsorizzazione: pagano per farsi vedere sui social o sui motori di ricerca. Ma questo senza generare contatti, senza vendere, senza coinvolgere l’utente. La differenza tra un’azienda “normale” e un’azienda che applica il funnel marketing è che la prima gode solo di presenza online, la seconda ha attivo un sistema.

Il Posizionamento 

Prima di sviluppare un funnel, l’azienda deve avere chiaro il proprio Posizionamento. Questo significa conoscere il proprio cliente ideale, le sue abitudini, i suoi bisogni, dove vive, per cosa pagherebbe. Senza conoscere il proprio cliente, un’azienda “spara nel mucchio”. È fondamentale invece essere dei cecchini, per ottimizzare ogni singolo euro investito nel marketing.

Successivamente, bisogna conoscere i propri concorrenti: cosa offrono? A chi si rivolgono? Che bisogni soddisfano?

Infine, l’impresa deve sapersi distinguere. Deve quindi chiedersi “Cosa succede acquistando il mio servizio? Cosa faccio di diverso rispetto alla concorrenza? Cosa si perde il cliente che non acquista presso di me?”

Questi sono processi fondamentali per iniziare a sviluppare un proprio sistema.

La Strategia

Il secondo aspetto da considerare è la Strategia: qual è il mio core product? Come posso accompagnare il mio cliente verso l’acquisto del mio prodotto? Come posso fare up-selling e cross-selling? Come posso monetizzare da ogni singolo cliente? 

La strategia prevede la costruzione di una “mappa” che rappresenti l’intero ecosistema di prodotti che posso offrire al mio cliente ideale, con il fine di massimizzare le mie entrate.

La Big Idea

Il terzo passo consiste nel definire la Big Idea: la promessa che offro al mio cliente, la trasformazione che gli garantisco tramite il mio meccanismo. Deve essere veicolata attraverso un messaggio originale che incuriosisca il mio cliente.

Marketing Storyboard

Per veicolare il mio messaggio in maniera efficace, entra in gioco il quarto elemento: Marketing Storyboard. Questo consiste nella “storia” che accompagna il mio utente ad acquisire consapevolezza e che lo converta da contatto a cliente pagante.

L'offerta

La consapevolezza crescente del mio utente trascina quest’ultimo a desiderare il mio prodotto o servizio, lasciando spazio al quinto aspetto chiave: l’Offerta. La mia offerta è ciò che mi garantisce la conversione del contatto in cliente.

Questi aspetti sono chiaramente da modellare in base all’azienda che adotta il sistema. Va da sé che il Funnel Marketing può essere applicato praticamente in ogni business, il che è l’elemento più interessante e che dimostra la sua efficacia.


retaiLAB 2018

RetaiLAB 4.0. L’innovazione continua discussa in un workshop tra manager, imprenditori e docenti universitari

di Giulia Andreani

Il 13 Giugno 2018 si apre al Centro Congressi dell’Università di Parma “RetaiLAB 4.0”, il primo workshop che affronta la tematica dell’innovazione nel settore retail in una discussione che punta ad unire ricerche e conoscenze del mondo universitario e del mondo delle imprese.

Ore 10:00: apre il workshop Luigi Rubinelli, direttore di RetailWatch.it, proponendo una riflessione sul concetto di innovazione. Ultimamente, dice il direttore, si cerca di innovare a tutti i costi, ma in realtà c’è bisogno di fermarsi un attimo e vedere di cosa il cliente ha bisogno, piuttosto che sviluppare innovazioni super tecnologiche ma di cui il cliente non sente la necessità. Il suo intervento è sostenuto poi dal Pro Rettore Vicario dell’università di Parma Paolo Martelli, che incoraggia università e imprese ad aprirsi e condividere i propri dati a vicenda per essere in grado di creare la vera innovazione.

Inizia il primo intervento il professore Guido Cristini con il Vice President Marketing del gruppo Barilla Matteo Pauri. Il suo intervento si concentra sul ruolo della marca, sulla sua identità e sull’importanza che hanno acquisito i valori intangibili nella brand equity. L’importante è riuscire a creare una relazione con il proprio cliente distintiva ed efficace, così dice il professore, e il commento di Pauri conferma questa idea mostrando le strategie di comunicazione dei brand Gocciole e Ringo, che fanno proprio della relazione con il consumatore il loro obiettivo principale, ottenuta rinnovando continuamente il loro modo di raccontarsi.

Segue la professoressa Beatrice Luceri accompagnata del neuroscienziato Vittorio Gallese. Si discute delle nuove tecniche del neuromarketing che permettono alle imprese di misurare l’attività cerebrale delle persone mentre compiono delle azioni o vedono degli stimoli. Il risultato è che spesso c’è inconsistenza tra ciò che le persone affermano e ciò che poi fanno, perché esse agiscono in base alle emozioni e poi razionalizzano a posteriori la scelta fatta. Gallese parla quindi di estetica e di come bisogna porre attenzione al contesto sociale in cui le persone fruiscono di uno stimolo, perché le risposte cambiano se le emozioni sono vissute in gruppo.

L’ultimo intervento della mattinata prevede la professoressa Maria Grazia Cardinali con il presidente e AD Unes/U2 supermercati Mario Gasbarrino. Si parla del tema del nutrition shopper marketing e viene esposta una ricerca dove è stata valutata l’efficacia di nuovi metodi per comunicare la “bontà” dei prodotti per i consumatori, in linea con la tendenza di volere un’alimentazione più sana e naturale. A riguardo Gasbarrino mostra l’evoluzione delle etichette del prezzo nei supermercati U2 e la volontà di rendere la scelta dello shopper il più facile e immediata possibile, mettendo in vista proprio l’informazione di cui il consumatore ha bisogno.

Alle 14:00 riprende il workshop con il professore Davide Pellegrini e Luigi Mansani di Hogan Lovells dove il tema della privacy viene esposto soprattutto considerando l’avvento del digitale, che ha creato uno spazio in cui tutto sembra possibile. Inoltre, con l’esplosione di influencer e blogger emerge sempre di più l’importanza di comunicare al consumatore qualsiasi rapporto pubblicitario, per renderlo consapevole di tutte le azioni fatte a supporto di un brand dietro compenso in denaro.

Prosegue il professore Edoardo Sabbadin con il presidente di SelecTTrade Edoardo Bulgheroni. Il professore spiega un nuovo concetto di innovazione basato sull’idea che non bisogna partire dal cliente e dall’uso attuale che fa del prodotto, ma bisogna immaginare la persona, con tutte le sue caratteristiche e la sua personalità, nel contesto di vita futuro. In altre parole, non si tratta più di osservarlo e dargli ciò che vuole, ma di immaginare nuovi modi di vivere e farli avverare.  L’importante è dare ai prodotti un significato, come dimostra anche Bulgheroni che spiega la nascita dei nuovi format della nota marca Lindt e dell’esperienza sensoriale che essi devono dare al consumatore.

Infine, chiudono i lavori la professoressa Cristina Ziliani e il Direttore Marketing Finiper Massimo Baggi con una discussione sul tema dell’omnicanalità. L’insegna distributiva deve essere in grado di capire su quali touchpoint i consumatori interagiscono maggiormente e su quali hanno una customer experience migliore per provare a gestire al meglio il customer journey. Per lavorare in questo senso si può partire dal programma fedeltà, che è uno strumento che molte aziende già possiedono, che raccoglie dati sui consumatori e che può essere reso multicanale. Baggi conclude con una riflessione e una provocazione sulla fine dell’ipermercato nel prossimo decennio, attaccato da un lato dalla ricerca di una spesa veloce e selettiva e dall’altro lato dal maggior consumo di pasti fuori casa e dalla maggiore richiesta di piatti pronti a domicilio.

Finisce la giornata con i saluti del professor Cristini e un ringraziamento alla platea, con l’esortazione di raccontare il workshop e di rendere noti i temi ritenuti interessanti su cui basare i laboratori di ricerca futuri, perché la condivisione è la base dell’innovazione.