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I am nature - lo spot del WWF che fa riflettere (marketing sociale)

Si vive per lavorare o si lavora per vivere? Un video realizzato dal WWF ci fa riflettere sulla vita frenetica dei giorni d'oggi, contaminata da internet e dai social network.

spot i am nature wwf | oikosmosUn pratico esempio di quello che tra gli addetti ai lavori viene definito marketing sociale. Il marketing nel quale alcune regole del gioco vengono sovvertite, il fine non è vendere un prodotto inteso nel suo senso più consueto, non un bene di consumo quindi ma piuttosto il prodotto da "vendere" è un'abitudine (sana), un comportamento che possa migliorare se stessi e nel contempo la collettività ed il mondo che ci circonda.

“Io non sono le mie email, io non sono i like sulla mia pagina facebook o il fastfood della pausa pranzo. Io sono le foglie che cadono sulle mie spalle, l’erba sotto i miei piedi, il vento tra gli alberi, l’acqua tra le rocce, la terra tra le mie dita. Io sono le scelte che faccio”.

I am nature, "Io sono natura" è il titolo della campagna del WWF mirata a farci rifocalizzare sull'esistenza di qualcos'altro al di fuori del lavoro e della routine da cui siamo "rapiti" quotidianamente. Quel qualcos'altro siamo noi, il mondo, la natura, e potremmo vivere in perfetta armonia se solo riuscissimo a non allontanarci dal nostro io più vero e primordiale.
#iamnature #wwf #oikosmos

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Marketing sociale è uno dei corsi previsti dal piano di studi della Laurea Magistrale in Trade Marketing e strategie commerciale della facoltà di economia dell'università degli studi di Parma, tenuto dalla professoressa Zerbini Cristina.

immortali - Luca Pollini - Morellini editore

Resistere al tempo: quando i prodotti diventano immortali

immortali - Luca Pollini - Morellini editore
Sono nati tra gli anni '80 e gli anni 2000, sono occidentali, hanno un buon livello di istruzione e tanto immortali - Luca Pollini - Morellini editoretempo libero. Sono i Millennials, la generazione ponte tra i walkman e Spotify; è questo il topic cardine del ciclo di seminari che si terrà per cinque settimane presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Parma. Il primo incontro, di chi vi parliamo in questo articolo, ha avuto come tema l'immortalità di alcuni brand, sopravvissuti ai cambi generazionali. Ad illustrarcene i motivi chiave del successo di tali prodotti "senza tempo" è stato Luca Pollini, giornalista e autore del libro "Immortali-storia e gloria di oggetti leggendari", al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Buona lettura!

Signor Pollini, nel suo lavoro di ricerca lei ha individuato una serie di oggetti che hanno una lunghissima storia eppure mantengono il loro fascino nel tempo e continuano ad attrarre tutt'oggi. Secondo lei qual è il caso più eclatante di prodotto che è riuscito a sopravvivere senza modifiche dal punto di vista tecnologico nonostante il mercato in continua evoluzione?

La scarpa Superga 2750, prodotta tale e quale dal 1923, con cotone sfoderato e suola in gomma neutra. Per avere un termine di paragone, oggi nei negozi convive con la Nike HyperAdapt 1.0, calzatura fornita della tecnologia chiamata power lace, cioè autoallacciante. Il modello della Superga è sul mercato da 94 anni, dubito che tra 4 o 5 anni potremmo dire la stessa cosa di quello della Nike.

È capitato che certi oggetti divenuti, appunto, "immortali" siano nati per caso, mentre altri per genio e attenta osservazione. Può farci due esempi che mostrino questi due lati della stessa medaglia che è lo sviluppo di un prodotto vincente?

Casualità - C’è un errore dietro la nascita del Post-It: un ricercatore della 3M, Spencer Silver, post-it-notesaveva ideato una colla adesiva non abbastanza forte. Un giorno un collega stanco dei segnalibri che scivolano tra le pagine e fanno perdere il segno, recupera quella colla di pessima qualità e prova a spalmarla su un quadratino di carta colorata accorgendosi che è possibile rimuoverlo senza strappare la carta. Anche la particolare forma piatta dell’evidenziatore Stabilo Boss è frutto del caso, o meglio, di una manata che nel 1971 il direttore dell’azienda, Günther Schwanhäusser, rifila all’ennesimo prototipo di plastilina che non lo soddisfa. Il colpo rende piatto il progetto cilindrico posato sulla sua scrivania da un progettista e crea, del tutto involontariamente, la caratteristica forma che lo contraddistingue da tutti gli altri evidenziatori. Studio - Enric Bernat, chupa-chupspasticcere spagnolo, nel 1958 si apposta di fronte a una scuola elementare per studiare i comportamenti dei bambini alle prese con le caramelle. Si accorge subito che per loro sono complicate da scartare, si appiccicano alle mani e, soprattutto, sono troppo piccole. Gli viene così l’idea di produrre una caramella “maxi” che si porta alla bocca impugnando un bastoncino, il Chupa Chups. L’anno successivo Ruth Handler riflette a lungo fatto che i giochi rispecchiano la realtà che circonda il bambino: i trenini di legno non assomigliano a quelli veri, gli orsacchiotti hanno sempre delle forme improbabili, per non parlare delle bambole che hanno sempre l’aspetto delle neonate ma le bambine, mentre giocano, le affidano solo ruoli da donna adulta. Pochi mesi dopo nasce Barbara Millicent Robert detta Barbie; da allora, la bambola non sarà più la stessa.

Un esempio che sta a cuore a molti di noi è quello del disco in vinile, un oggetto che in passato racchiudeva in sé un concetto di esperienza della musica ma anche di condivisione della stessa. Oggi assistiamo a un recupero di ciò che è definito vintage, dei valori del passato (e a riguardo c'è chi scrive dell'epoca del postmoderno): si può, secondo lei, parlare di un'esperienzialità di cui le nuove generazioni sentono la mancanza?

Certamente sì! In alcuni casi la tecnologia spinta all’estremo ha portato alla semplificazione di qualsiasi processo e, conseguentemente, a una mancanza di esperienzialità. Questo, a mio parere, vale non solo nel caso degli oggetti. E comunque, restando sul disco in vinile, un file audio non potrà mai avere lo stesso fascino di un long playing: al file manca il peso, il colore, la forma, la consistenza, il fascino…

Lei ha indicato un punto di forza di tutti questi oggetti che ha studiato: la trasversalità. Può spiegarci brevemente questo concetto in termini pratici?

Credo che l’immortalità di alcuni oggetti passi anche attraverso alla trasversalità, cioè al fatto chesuperga shoe non hanno una fascia di consumatori ben definita, un target. Ad esempio, il Chupa Chups lo consumano bambini e adulti; con la penna Bic scrive l’industriale ma anche il suo operaio, l’avvocato e lo studente. Lo stesso può essere detto per le Superga, i biscotti del Mulino Bianco, il Martini Rosso, il dentifricio Pasta del Capitano o la caramella Golia. Insomma, la forza - e forse l’immortalità – di questi prodotti è senz’altro dovuta anche al fatto che sono accessibili a tutti, sia come costo, sia come funzionalità, sia come facilità di acquisto (sono quasi tutti disponibili nella grande distribuzione).

Per approfondimenti, vi rimandiamo alla pagina ufficiale del libro, sul blog di Luca Pollini.

#ideeinmovimento #oikosmos #oikointerviews


social network facebook video

Social network: il potere persuasivo dei video

The world is changing, internet is changing, again!

social network facebook videoSolo pochi mesi fa affermavamo "internet è mobile first" nel giorno in cui per la prima volta nella storia dell'internet gli accessi da mobile superarono quelli da pc. Oggi, tutto cambia, di nuovo: a cambiare questa volta sono però i contenuti, sempre più utenti pubblicano video anziché foto, ma soprattutto, oggi gli utenti sono attratti 5 volte di più dai video piuttosto che dalle foto.

Ad affermarlo è proprio Facebook, pubblicando a supporto di tale tesi un video (non a caso) riportato qui di seguito, ed un articolo su Insight.facebook, la piattaforma dedicata agili "addetti ai lavori", [leggasi: quelli che del comunicare sui social hanno fatto il proprio mestiere] da cui è possibile raccogliere preziose informazioni sui trend delle piattaforme e vari consigli utili, volti a coinvolgere al meglio l'utente finale.


La chiave del successo?
"Make video short and sweet, seeing the logo of a brand they like could get them to stop scrolling and watch", colpire quindi l'attenzione dell'utente mostrando il logo del brand a cui è affezionato ed un fermo immagine in grado di comunicare il messaggio in anticipo, lo porterà ad interrompere lo scrolling e pigiare play.
Build to surprise and delight: per creare coinvolgimento tra gli utenti occorre creare esperienze sorprendenti, immersive, che riescano a stupire; ed in questo facebook ce l'ha messa tutta, mettendo a disposizione strumenti ad hoc per la condivisione di contenuti con visualizzazione a 360 gradi.

Il futuro dell'avvertising (che è già il presente in realtà) è ormai chiaro: mobile first, video first.
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Per approfondire ulteriormente, potete leggere l'analisi dettagliata su Ninja Marketing, cliccando QUI.


Women's Day 2.0

Chi sono oggi le figure femminili più influenti e impegnate socialmente? Nella ricorrenza annuale delle conquiste sociali,economiche e politiche delle donne e della lotta per un’effettiva parità di genere, celebriamo il potere femminile di oggi, tra attrici, cantanti e public figures che ci dimostrano sempre di più che "se diamo alle donne le occasioni adeguate, queste saranno capaci di tutto”.

Beyoncé

“Less is most definitely more.

La gestione di un brand sui social media e la sua percezione pubblica non sono cosa facile; professionisti ed esperti di social media marketing sono ben consapevoli del fatto che si trovino in un vasto,sconosciuto, ma soprattutto incontrollato mondo a portata di mano,che non smette mai di produrre contenuti. Per questo motivo,la strategia di Beyoncè sul suo account Instagram è davvero da studiare: è capace di sfruttare la portata del suo profilo,creando curiosità intorno alla sua figura, carriera e vita privata. Può a volte, in un singolo post, sia dissipare pettegolezzi che alimentarne altri e lo fa la maggior parte delle volte senza scrivere una sola parola, facendone una vera e propria esperta di marketing.

Rihanna

“Mia nonna diceva sempre: se hai un dollaro hai molto da condividere”

https://www.youtube.com/watch?v=LUrfSjtmUak

 

L'Università di Harvard ha nominato Rihanna "persona umanitaria dell'anno". È stata scelta per le numerose iniziative benefiche promosse attraverso la sua Clara Lionel Foundation, come il programma di educazione globale e la realizzazione nella sua città natale di un centro oncologico all'avanguardia per la diagnosi e il trattamento del cancro al seno.

 

Emma Watson

«Sono sempre un po’ sbalordita. Le persone hanno detto che non posso essere femminista e avere le tette».

Dopo che Emma Watson ha posato a seno scoperto per Vanity Fair,la reazione di molte femministe indignate si è fatta subito sentire. Eppure dal 2014 Emma Watson è ambasciatrice Onu e ha lanciato la campagna “HEforSHE” che ha l’obiettivo di spingere anche gli uomini a battersi per l’uguaglianza di genere.

Chiara Ferragni

«The blonde salad never stops».

Chiara Ferragni e il co-founder di "The Blonde Salad" Riccardo Pozzoli hanno tenuto quest'anno per la seconda volta una lezione di marketing imprenditoriale presso l’Università di Harvard. Tema principale dell’incontro è stata  l'evoluzione di The Blonde Salad sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista editoriale, con particolare attenzione al coinvolgimento dei fan, determinante nello sviluppo della società,il cui fatturato ammonta a $6 milioni all'anno.  Questi numeri vanno poi ad aggiungersi al crescente numero di seguaci di Chiara Ferragni (solo su Instagram ne vanta 8 milioni) che ne fanno una vera e propria potenza mediatica. Secondo Forbes, infatti, Chiara è tra le 30 persone sotto i 30 anni più influenti al mondo.

 

Michelle Obama

«Non c'è alcun limite a quello che le donne possono ottenere».

https://www.youtube.com/watch?v=I6RRORiTSEQ

 

Michelle Obama ha lanciato diverse campagne durante il suo periodo come First Lady. “Let’s Move” si propone di combattere contro l’obesità negli Stati Uniti con l’obiettivo di insegnare ai bambini uno stile di vita che includa un’alimentazione più sana e incorpori un maggiore esercizio fisico. Un’altra iniziativa diventata virale è “GiveMeFive” creata da Michelle per invitare le persone a muoversi di più, volta a modificare gli stili di vita sedentari a favore dell’attività fisica ma non solo, Michelle e tante altre donne famose partecipano attivamente a “Let Girls Learn”, una campagna dedicata all'educazione delle giovani nel mondo e negli Stati Uniti.