Team Oikosmos in Piazza Gae Aulenti

Talents In Motion: verso il talento

di Samuela Maggio
Tempo di lettura: 3 minuti

“Il talento si muove, muoviamoci verso il talento”

È così che Milano ha accolto il Team di Oikosmos nella giornata di giovedì 14 novembre 2019. Dall’immensa UniCredit Tower Hall, ha avuto inizio Talents In Motion, primo di una serie di incontri, in collaborazione con UniCredit, volti ad avvicinare le aziende e le sue opportunità ai giovani e, in particolare, agli studenti universitari.
Si tratta di un progetto di social responsibility che promuove la circolazione del talento, affinchè quest’ultimo non emigri all’estero, fenomeno ormai sempre più frequente. Talents In Motion, infatti,

Nasce con associazioni, aziende, ma soprattutto con voi. Voi siete il nostro obiettivo.
Patrizia Fontana, President & Founder

 

UniCredit Tower Hall

Il piacevole convegno, a cui abbiamo avuto l’onore di partecipare, ha trattato in particolar modo le “COMPETENZE 4.0”, evidenziando le skills del successo e come le competenze si evolvono insieme al tempo.

Le digital skills sono, senza dubbio, tra i requisiti più richiesti; tuttavia, oggi vi è una forte e crescente necessità di soft skills, andate quasi perdute o sottovalutate.

Capacità di risolvere i problemi, abilità di far fronte alla complessità e comunicazione sono le top 3 soft skills mancanti.
Paolo Lucarini, PWC

Dati e numeri ci hanno mostrato come e quali cambiamenti sono avvenuti nel corso del tempo nell’ambito della ricerca del personale.

20 anni fa per entrare in banca bastava saper eseguire un comando, oggi si misura la creatività delle persone, quanto sappiano pensare in maniera diversa e proporre delle soluzioni diverse rispetto a quello che si richiede.
Pietro Campagna, UniCredit Co-Head Global Transaction Banking Italy

Per stare al passo con il mondo di oggi, in continua e profonda trasformazione, la chiave del successo è combinare diverse capacità, sviluppando intelligenza emotiva, flessibilità di apprendimento, agilità innovativa e attitudine collaborativa.

Il mondo con il quale ci confrontiamo propende al rischio. Le persone dovranno pertanto combinare abilità finora ritenute indipendenti. Chi si ferma nell’apprendimento è perduto.
Fausto Palumbo, Direttore HR Nestlè

 

Competenze 4.0 - Le skills del successo

In particolar modo, l’evento ha toccato la realtà delle start-up, formidabili veicoli che portano innovazioni alle aziende già mature perché in grado di vendere proposizioni di valore. Tuttavia, non sempre le operazioni vanno per il verso giusto, a causa di molteplici e diverse ragioni.

La start-up è una fase, un laboratorio di innovazione. Uno strumento fatto per fallire a basso costo, ma che lascia una grande esperienza di gestione, che genera valore anche se produce un fallimento.
Claudia Pingue, General Manager Polihub

Qual è, quindi, l’ingrediente per dare il via ad una start-up? Cosa non può mancare?

Ci vuole coraggio, passione e capacità di ascoltare chi hai di fronte.
Enrico Viganò, CEO & Founder FindDynamic

Soprattutto, però…

Se abbraccerete l’idea di una start-up, fatelo per voi. Non sentitevi obbligati, ma sentitevi voi stessi.
Stefano Musso, Utego

Con energia, approccio creativo, organizzazione e dedizione, non può che avvenire il salto di qualità da start-up a grande azienda; ne è stata esempio “Caffeina”, un player che fa dell’italianità un vantaggio e un valore. Organizzata in team multidisciplinari, chiamati Hexa Team, Caffeina ha ribadito i valori che hanno portato al suo sviluppo:

Abbiamo scelto di partire dai nostri valori fondamentali: impatto, ottimismo, fiducia, cambiamento e talento.
Henry Sichel, President & Founder Caffeina

Ad ogni modo, in qualunque situazione e circostanza, Talents In Motion e i suoi ospiti ci hanno lasciato insegnamenti importanti e profondi, ci hanno dato i giusti input affinchè il futuro non risulti poi così spaventoso, imponente ed irraggiungibile.

Fate gli imprenditori, provate. Il trampolino alto fa paura, ma quando sei in acqua è fighissimo. Si fallisce, si sbaglia, ma siamo in un mondo in cui si ricicla qualsiasi cosa. Impariamo a riciclare l’esperienza!
Marco Gay, Amministratore Delegato Digital Magics

Ci hanno incoraggiato a non mollare, perché solo crederci sempre fa sì che le cose accadono.
Abbiamo appreso che fare gruppo e creare coesione è fondamentale, e ci siamo emozionati ad analizzare il nostro team stesso, vera e propria testimonianza di come dei semplici colleghi possano davvero diventare una famiglia.

Il Team Oikosmos all'evento "Competenze 4.0 - Le skills del successo" all'UniCredit Tower Hall di Milano

 

Non si fa business con i propri amici, ma si diventa amici lavorando.
Roberto Macina, CEO & Co-Founder Ufirst

La chiave del successo è il come, è il modo con cui ci interfacciamo alle vicende, alla realtà, alla vita.

La differenza sta nel come noi affrontiamo quotidianamente le cose. Portiamo un bel sorriso nelle nostre aziende e faremo una start-up ogni giorno. Andiamo a vincere!
Roberto Zecchino, Vice President Human Resources and Organization BOSCH South Europe

GIORNATA NAZIONALE DEL MERITO

di Anna Lo Coco
Tempo di lettura: 3 minuti

Martedì 8 ottobre si è tenuta la Terza Giornata Nazionale del Merito presso la sede del Centro Filologico Milanese ideata dal Forum della Meritocrazia in collaborazione con CFMT- Centro di Formazione Management del Terziario.
Durante la giornata si è parlato di come il merito sia importante, anzi fondamentale, sia per le strategie di business delle varie aziende sia nel mondo della formazione.

Ad aprire il convegno è M. Cristina Origlia, presidente di FdM, che ha fatto presente come il destino dell’Italia è da costruire tramite delle strategie economiche e politiche accompagnate dalla trasformazione culturale, che sicuramente aiuta il paese a ricostruire le proprie virtù civiche.

Dopo una breve introduzione prende la parola Silvia Pugi, consigliere CFMT e direttore CSR di Manageritalia che ribadisce il ruolo della meritocrazia come uno dei fattori chiave per il successo di un’azienda.
L’obiettivo di quest’ultima, infatti, è innovare e l’innovazione porta dietro di sè merito e competenza, senza queste due parole chiave l’azienda non può avere successo.
Viene poi affrontato il tema della “fuga dei cervelli” che potrebbe essere evitata creando delle opportunità che permettono ai giovani di rimanere in Italia. A tal proposito vengono esposti i progetti portati avanti, uno di questi è Big, un business game che crea un confronto tra studenti e managers per dar vita a nuove idee.

In seguito prende la parola Mario Vanni, Capo di Gabinetto del Sindaco nel Comune di Milano, che elogia Milano come una città che compete e che si preoccupa che nessuno rimanga indietro. Milano come una città che accetta il merito.

Subito dopo M.Cristina Origlia dà il via ad una conversazione tra Alessandra Perrazzella, vice direttrice di Banca Italia, ed Enrico Cerreda, AD IBM Italia, sul tema del merito come mindset per innovare.

Alessandra Pezzarella si concentra su ciò che manca in Italia rispetto all’estero: l’entusiasmo, ovvero “la scintilla che scatta dentro”.
Per ritrovare questo bisognerebbe mettere da parte gli interessi individualisti ed agire per il bene comune, cercando di allargare lo sguardo e di superare una serie di egoismi che ogni individuo si porta dentro.

Enrico Cerreda sottolinea invece l’importanza dei dati, che sono al centro di ogni decisione aziendale ma anche formativa.

Entrambi parlano di innovazione e trasformazione tecnologica. Nel mondo bancario iniziano ad entrare degli ingegneri per riuscire a controllare questa trasformazione e per cercare dei nuovi spunti ed innovare grazie ad essa. IBM, dal suo canto, sta puntando alla creazione di centri europei che facciano da interfaccia tra clienti e le nuove tecnologie.

“ L’avvento della tecnologia cambia il modo di vigilare” – Alessandra Perrazzella

Inoltre Cereda afferma che bisognerebbe avere una maggiore consapevolezza delle competenze che gli italiani hanno rispetto al resto del mondo, perché possono fare la differenza.

“Dobbiamo avere la consapevolezza delle nostre capacità che sono uniche” – Enrico Cereda

Alessandra Perrazzelli apre il tema dell’inclusione affermando che il merito va di pari passo con essa.

“L’inclusione porta ricchezza all’azienda, perché la diversità porta ricchezza alle nostre aziende” – Enrico Cereda

A tal proposito IBM negli USA è riuscito a formare tantissimi ragazzi che non avevano la possibilità di iscriversi all’università, dandogli l'opportunità di inserirsi all’interno di aziende.

La parola passa a Mattia Adani, consigliere FdM, che tramite la misurazione di determinati indicatori, come il meritometro, e confrontandola con gli altri paesi europei, ha dimostrato come l’Italia debba ancora lavorare per diminuire la disuguaglianza e concentrarsi sul merito.
Sicuramente la meritocrazia è sempre più urgente ed è una battaglia di lungo termine.

Luca Peyrano, CEO di Elite, ha parlato di come la cultura imprenditoriale italiana sia forte ma non sempre aperta al cambiamento per questo si sta pensando di fare degli investimenti sugli imprenditori facendoli avvicinare sempre di più alla meritocrazia, mettendo a loro disposizione capacità e competenze che li aiutino a crescere.

“Meritocrazia è saper fallire per poi sapersi riprendere” – Roberta Guaineri
(Assessore al Turismo, Sport e Qualità della vita comune di Milano)

Si conclude con la squadra del forum della meritocrazia che ribadisce l’importanza della società civile per avere un impatto positivo, perché “più siamo, più contiamo!”.

 


retaiLAB 2018

RetaiLAB 4.0. L’innovazione continua discussa in un workshop tra manager, imprenditori e docenti universitari

di Giulia Andreani

Il 13 Giugno 2018 si apre al Centro Congressi dell’Università di Parma “RetaiLAB 4.0”, il primo workshop che affronta la tematica dell’innovazione nel settore retail in una discussione che punta ad unire ricerche e conoscenze del mondo universitario e del mondo delle imprese.

Ore 10:00: apre il workshop Luigi Rubinelli, direttore di RetailWatch.it, proponendo una riflessione sul concetto di innovazione. Ultimamente, dice il direttore, si cerca di innovare a tutti i costi, ma in realtà c’è bisogno di fermarsi un attimo e vedere di cosa il cliente ha bisogno, piuttosto che sviluppare innovazioni super tecnologiche ma di cui il cliente non sente la necessità. Il suo intervento è sostenuto poi dal Pro Rettore Vicario dell’università di Parma Paolo Martelli, che incoraggia università e imprese ad aprirsi e condividere i propri dati a vicenda per essere in grado di creare la vera innovazione.

Inizia il primo intervento il professore Guido Cristini con il Vice President Marketing del gruppo Barilla Matteo Pauri. Il suo intervento si concentra sul ruolo della marca, sulla sua identità e sull’importanza che hanno acquisito i valori intangibili nella brand equity. L’importante è riuscire a creare una relazione con il proprio cliente distintiva ed efficace, così dice il professore, e il commento di Pauri conferma questa idea mostrando le strategie di comunicazione dei brand Gocciole e Ringo, che fanno proprio della relazione con il consumatore il loro obiettivo principale, ottenuta rinnovando continuamente il loro modo di raccontarsi.

Segue la professoressa Beatrice Luceri accompagnata del neuroscienziato Vittorio Gallese. Si discute delle nuove tecniche del neuromarketing che permettono alle imprese di misurare l’attività cerebrale delle persone mentre compiono delle azioni o vedono degli stimoli. Il risultato è che spesso c’è inconsistenza tra ciò che le persone affermano e ciò che poi fanno, perché esse agiscono in base alle emozioni e poi razionalizzano a posteriori la scelta fatta. Gallese parla quindi di estetica e di come bisogna porre attenzione al contesto sociale in cui le persone fruiscono di uno stimolo, perché le risposte cambiano se le emozioni sono vissute in gruppo.

L’ultimo intervento della mattinata prevede la professoressa Maria Grazia Cardinali con il presidente e AD Unes/U2 supermercati Mario Gasbarrino. Si parla del tema del nutrition shopper marketing e viene esposta una ricerca dove è stata valutata l’efficacia di nuovi metodi per comunicare la “bontà” dei prodotti per i consumatori, in linea con la tendenza di volere un’alimentazione più sana e naturale. A riguardo Gasbarrino mostra l’evoluzione delle etichette del prezzo nei supermercati U2 e la volontà di rendere la scelta dello shopper il più facile e immediata possibile, mettendo in vista proprio l’informazione di cui il consumatore ha bisogno.

Alle 14:00 riprende il workshop con il professore Davide Pellegrini e Luigi Mansani di Hogan Lovells dove il tema della privacy viene esposto soprattutto considerando l’avvento del digitale, che ha creato uno spazio in cui tutto sembra possibile. Inoltre, con l’esplosione di influencer e blogger emerge sempre di più l’importanza di comunicare al consumatore qualsiasi rapporto pubblicitario, per renderlo consapevole di tutte le azioni fatte a supporto di un brand dietro compenso in denaro.

Prosegue il professore Edoardo Sabbadin con il presidente di SelecTTrade Edoardo Bulgheroni. Il professore spiega un nuovo concetto di innovazione basato sull’idea che non bisogna partire dal cliente e dall’uso attuale che fa del prodotto, ma bisogna immaginare la persona, con tutte le sue caratteristiche e la sua personalità, nel contesto di vita futuro. In altre parole, non si tratta più di osservarlo e dargli ciò che vuole, ma di immaginare nuovi modi di vivere e farli avverare.  L’importante è dare ai prodotti un significato, come dimostra anche Bulgheroni che spiega la nascita dei nuovi format della nota marca Lindt e dell’esperienza sensoriale che essi devono dare al consumatore.

Infine, chiudono i lavori la professoressa Cristina Ziliani e il Direttore Marketing Finiper Massimo Baggi con una discussione sul tema dell’omnicanalità. L’insegna distributiva deve essere in grado di capire su quali touchpoint i consumatori interagiscono maggiormente e su quali hanno una customer experience migliore per provare a gestire al meglio il customer journey. Per lavorare in questo senso si può partire dal programma fedeltà, che è uno strumento che molte aziende già possiedono, che raccoglie dati sui consumatori e che può essere reso multicanale. Baggi conclude con una riflessione e una provocazione sulla fine dell’ipermercato nel prossimo decennio, attaccato da un lato dalla ricerca di una spesa veloce e selettiva e dall’altro lato dal maggior consumo di pasti fuori casa e dalla maggiore richiesta di piatti pronti a domicilio.

Finisce la giornata con i saluti del professor Cristini e un ringraziamento alla platea, con l’esortazione di raccontare il workshop e di rendere noti i temi ritenuti interessanti su cui basare i laboratori di ricerca futuri, perché la condivisione è la base dell’innovazione.

 


CIBUS Innovation Corner: i 100 prodotti più innovativi!

Passare quattro giorni completi al Cibus è un po’ come una full-immersion in un brodo vegetale: tuffarsi a bomba nel settore Food&Beverage e lasciarsi “bollire” fino a cottura completa. Come ogni edizione, Cibus fa da finestra su tutto il mondo enogastronomico: innovazioni, trend, convegni e chi più ne ha più ne metta. E solo per questo ne vale la pena!

La finestra migliore è stato il Cibus Innovation Corner, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con il Gruppo Food: una vetrina con esposti 100 prodotti selezionati da numerosi esperti (tra cui anche i professori dell’Università di Parma Guido Cristini e Cristina Ziliani) in base a diversi criteri – in particolare packaging, innovazione, sostenibilità.

Prodotti che meglio interpretano l’eccellenza e il savoir faire italiano, divisi in sei diverse categorie che in parte rispecchiano i grandi trend di questo settore: Convenience, Free  From & Vegan, Healthy, Local, Packaging e Taste & Specialty.

I trend:

Alcuni sono trend consolidati, altre sono tendenze emergenti che però portano tutte allo stesso risultato:

i consumatori di oggi sono più esigenti e le aziende devono provvedere ad inserire nuove referenze in grado di rispondere a questa domanda sempre più crescente.

Come rileva Nielsen, il biologico ormai si conferma trend trainante la crescita del fatturato della distribuzione: nei primi dieci mesi del 2017 il biologico è arrivato a pesare il 3,4% delle vendite totali dell’alimentare.

(Fonte: Nielsen)

Sostenibilità, eticità e trasparenza sono parole che rimbombano in tutti i padiglioni del Cibus, ma non solo: le esigenze del consumatore continuano a focalizzarsi sempre di più sulle esigenze nutrizionali, fisiche ma anche emozionali.

Da non trascurare è sicuramente il macro-trend del salutismo: soprattutto tra i millenials, abbiamo avuto una conferma sostanziale della domanda di prodotti “Free From”, “Gluten free” e vegani, a dimostrazione del fatto che la tendenza ormai si è consolidata e non era solo di passaggio. Ce lo segnala il Rapporto Italian 2018 dell’Eurispes: il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano e lo 0,9% vegano.

I prodotti lanciati:

Da segnalare tra i Free From & Vegan  la Pizza di Cavolfiore di Industrie Rolli Alimentari (Paren), la Bevanda vegetale con riso venere di Riso Gallo. Tra la categoria Healthy, il comodissimo Vivospray condimento alla curcuma in olio extravergine di oliva biologico della Compagnia Alimentare Italiana o gli estratti freschi DimmidiSì – estratti a freddo e stabilizzate attraverso la tecnologia HPP.

Alcuni dei prodotti segnalati per innovazione di packaging sono strepitosi: Centro Carni Company ha deciso di confezionare in flow pack i suoi Burger in monoporzioni, d’Alessandro Confetture ha creato una Linea dosatori – sì, proprio come quella del sapone per le mani – per le sue marmellate, destinato a bar e hotel.

Ottime innovazioni nei ready-to-use e nella categoria Convenience: da segnalare sicuramente Acetaia Terra del Tuono che ha lanciato una geniale Sfera di Aceto Balsamico di Modena IGP pronta da grattugiare sulle pietanze o Ricocrem che ha riempito una sac à poche di Crema di ricotta, pronta per i pigri – come alcuni di noi – che spesso e volentieri hanno voglia di cucinare in modo veloce e senza perdere troppo tempo.

Ma anche novità di prodotto straordinarie e incredibili: chi lo avrebbe mai detto che un giorno avremmo sentito parlare di Pasta al Caffè Kimbo – nata dall’unione de La fabbrica della Pasta di Gragnano e di Kimbo – oppure dei Paccherini alla frutta - gusto kiwi, melograno, frutti di bosco, ecc. - di Rustichella d’Abruzzo?