Gianluca Vialli: una storia di ispirazione per i giovani
di Maria Ottone
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Lo scorso 5 Febbraio abbiamo preso parte all'apertura della XIV edizione del MasterSport, corso leader nel settore sportivo del management, che si tiene presso l’Università degli studi di Parma.
L’evento è stato presentato da Matteo Marani (giornalista di Sky Sport), il quale ha condotto un’intervista a tu per tu con il noto Campione Gianluca Vialli, oggi Capo delegazione della nazionale, presente in qualità di ospite d’onore.
Il fondatore del MasterSport Marco Brunelli ha descritto il corso come una follia nata 24 anni fa, era un corso di soli tre mesi e si teneva a San Marino, disse che fu un’avventura entusiasmante tanto da essere arrivata fino ad oggi. Inizialmente era un corso solo sul calcio, oggi ricopre diversi settori. È lo stesso Brunelli che ha definito Gianluca Vialli come una persona che riesce a trasmettere in ogni suo discorso ai giovani positività, emozioni e passione. Durante questa presentazione è stato conferito a Gianluca Vialli il premio Master Sport Award 2020, per sottolineare il suo impegno nello sport e nel sociale.
Il momento cruciale dell’evento è stato proprio quello, come si suol dire, accademico, al quale Vialli tiene particolarmente; ha esordito dicendo di sentirsi molto onorato di poter parlare in un’aula universitaria.
Il suo obiettivo sin dalle prime parole è stato quello di motivare i giovani che erano lì per ascoltarlo in qualità di mentore.
Ha raccontato che quando ha iniziato a giocare lui, il calcio era diverso, erano 18 giocatori, un allenatore, un presidente, un direttore sportivo e un massaggiatore; oggi le squadre di calcio sono delle macchine da guerra, la parte commerciale viaggia insieme a quella sportiva.
L’obiettivo della conversazione è stato un po' quello di ripercorrere le tappe della sua carriera, ha raccontato di aver capito quale sarebbe stata la sua vocazione a soli 3 anni, quando ha tirato il suo primo calcio ad un pallone. Il nonno di un suo amico diceva sempre: “Se troverai una passione e riuscirai a trasformarla in un lavoro ti sembrerà di non aver mai lavorato un giorno nella tua vita” e Gianluca Vialli ha aggiunto: “Io non ho mail lavorato per 40 anni, lo avrei fatto anche gratis, ma mi sono sempre fatto pagare il massimo”.
L’augurio fatto dal campione ai giovani è stato quello di trovare un lavoro che gli permetta di sviluppare le loro passioni e quindi di non “lavorare mai”, proprio come lui. Dice di dovere tutto al calcio e che prima di tutto ci sono le soddisfazioni, quando si scende in campo si rappresenta una squadra, una città, a volte anche una nazione, sotto la maglia c’è una persona che sente il senso di appartenenza per quello che sta facendo.
Le soddisfazioni derivano dal regalare un goal al pubblico o dal rendere tifosi e famiglia orgogliosi.
È uno sport che permette di conoscere dei colleghi-fratelli. Il calcio gli ha permesso di comprare la prima macchina a 18 anni, la prima casa, e di diventare presto indipendente.
Infatti è proprio a 18 anni che ha firmato il primo contratto da professionista con la Cremonese, in serie C, a 20 anni fu chiamato dalla Sampdoria, e passò 8 anni a Genova.
Inoltre ha anche svelato il segreto del successo, dicendo che se paghi una persona per fare un lavoro questa persona farà il lavoro in maniera professionale, se sarai fortunato. Se tu la coinvolgi, se condividi i valori, la missione e i principi, questa persona ci metterà lacrime e sangue per farlo bene. Ed è quello che fece Mantovani quando allenò la Sampdoria, la stessa Sampdoria in cui Vialli passò 8 anni.
Vendere una cosa insieme al progetto rende tutto più emotivo, Mantovani ha venduto un "perché" e Vialli ha riferito di sentirsi parte di qualcosa di più grande di lui in quei momenti.
Nel 1992 è iniziata la sua carriera nella Juventus, la prima esperienza nel calcio imprenditoriale. Vialli definisce la Juventus come una società con una grande e unica cultura sportiva, il nome che conta è il logo, non quello dietro la maglia. Anche il modo di giocare è diverso, in una società di questo calibro o vinci o impari qualcosa. E poi ha ricordato con affetto la vittoria, ma soprattutto il momento in cui ha potuto alzare la Coppa dei Campioni con la Juve, ha rappresentato una delle più grandi emozioni nella sua carriera.
Una delle parti maggiormente di ispirazione per gli studenti del MasterSport è stata quella in cui ha parlato di leadership. Matteo Marani gli ha espressamente chiesto cosa rappresenta per lui la leadership, e la riposta è stata tutt'altro che accademica. Vialli ha detto che per essere un leader è necessario trasmettere i caratteri fondamentali, i valori, ed essere d’esempio per gli altri. Durante la sua esperienza da allenatore al Chelsea ha imparato a lavorare sulla propria introspezione, per essere realmente d’aiuto ai suoi compagni e colleghi, perché non era solo l’allenatore ma anche un giocatore, ha ricoperto il cosiddetto ruolo di Player Manager.
Alla fine del suo intervento ha ricordato ai giovani che come dice il suo amico Alex Ferguson è importante staccare la spina, altrimenti non si riesce a dare il meglio di sé.
Possiamo concludere dicendo che Gianluca Vialli oltre alla carriera brillante, può essere considerato un campione umile, ma soprattutto una persona da cui i giovani, che intraprenderanno o hanno già intrapreso un percorso come quello offerto dal MasterSport, possono solo trarre ispirazione.