1. Virtual influencer, il possibile futuro dei brand?
Di Laura Marina Popa
Tempo di lettura: 3 minuti
Vi sareste mai immaginati che modelle o influencer virtuali potessero mai sostituire top model reali nella comunicazione dei brand?
Tutto questo sta accadendo. L’industria della moda è certamente uno dei primi settori ad aver accettato e inserito l’utilizzo di virtual influencer nella propria comunicazione e strategia di marketing.
Partiamo da uno dei primi casi, se non una delle Virtual Influencer più conosciute.
LIL MIQUELA
NOME: LIL MIQUELA
AKA: @lilmiquela
ETÀ: 19
FOLLOWERS: 2,3 MLN
Miquela approda su Instagram nell’aprile del 2016, creata da una startup californiana specializzata in robotica, intelligenza artificiale e nel mondo dei media. Come personaggio pubblico è anche attiva sulla questione dei diritti umani, come dimostra il suo sostegno per il movimento Black Lives Matters e per la comunità LGBTQ.
La sua celebrità è legata alla pubblicazione di contenuti personali, pieni di emozioni, per quanto possiamo definirle, legati anche a collaborazioni con brand come Prada, Samsung, Vetements, Chanel e tanti altri.
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Ma la passione di Miquela è la musica, come dimostra il suo ultimo singolo “Machine” in collaborazione con Teyana Taylor (cantante in carne e ossa).
Una piccola rivoluzione quella di Miquela che arriverà a definire una nuova generazione di personaggi d’intrattenimento.
COLONNELLO SANDERS
Nel campo del food, vi è il Colonnello Sanders della catena di fast food Kentucky Fried Chicken – KFC.
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Si tratta di una versione moderna del fondatore in chiave hipster, che compare in alcuni post dedicati sui profili social della catena. Un esperimento che ha avuto un grandissimo successo dimostrato anche dall’engagement dei vari post. Attraverso la sua comunicazione simpatica rappresenta una parodia dell’influencer moderno che ha permesso al brand di divertirsi e far divertire i suoi utenti.
ERICA
Erica non esiste ma è diventata famosa grazie a Gucci che l’ha scelta per una delle sue campagne marketing in Cina.
Si tratta di un robot creato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale da Hiroshi Ishiguro, direttore dell’Intelligent Robotics Laboratory di Osaka.
Virtual Influencer: opportunità o moda?
Il fenomeno è in grandissima crescita, così come i fan che seguono questi influencer del futuro. Non hanno solo apparenze normali, ma comunicano stili di vita piuttosto vicini alla realtà.
La nascita del virtual influencer marketing ha portato sicuramente degli svantaggi oltre che dei vantaggi:
- Il modello o la modella non possono incappare in gaffe da social, permettendo così ai brand di non dover affrontare spiacevoli incidenti dovuti al cattivo comportamento dell’influencer.
- I brand di lusso sembrano essere molto attratti dai virtual influencer per via dell’immensa gestibilità dei contenuti.
- L’essere sempre a disposizione, abbattendo i costi rispetto ad influencer reali, con una possibilità di controllo totale della comunicazione e delle interazioni, che abbattono gli alti costi di gestione (legati all’Intelligenza Artificiale), credibilità, fiducia e aspetti legali.
Ma anche qualche lieve complicazione:
- Creazione e gestione del profilo social. Dare vita a un virtual influencer significa anche creare un team di veri e propri ingegneri esperti di computer grafica e programmazione 3D, con dei costi di progettazione e realizzazione che non tutti possono permettersi.
Ci dobbiamo aspettare un futuro in cui i virtual influencer supereranno quelli reali? Probabilmente no, ma sicuramente continueremo ad avere una crescente coesistenza tra reale e virtuale.