1. Ufirst e le altre: fare la fila “in digitale” diventerà la normalità?
di Nunzio Salvatore Minissale
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«Ufirst consente, tramite un’app gratuita, di prendere il posto in fila prima di arrivare in una struttura e sapere, in tempo reale, quante persone si hanno davanti. Di fatto, fa la fila per noi.»
Con queste parole, rilasciate ai nostri microfoni durante l’evento di Talents In Motion tenutosi alla Unicredit Tower Hall di Milano lo scorso 14 Novembre, Roberto Macina, CEO e Co-founder dell’azienda, spiegava un concept che potrebbe cambiare radicalmente il nostro quotidiano. Immaginate infatti un mondo senza più file dal medico, alle poste, al Comune, oppure, per calarci nella più immediata realtà di questi giorni di quarantena, un mondo senza più interminabili file davanti ai supermarket. Colonne di carrelli immobili sotto il sole, al vento, o bagnati dalla pioggia sostituite da sms che avvisano l’utente che è il momento di recarsi al supermercato, senza più tempi morti. Un sogno? Per qualcuno è già realtà.
Da circa un mese infatti, la piattaforma ha cominciato una proficua collaborazione con Esselunga. L’intento, come spiegato dal Chief Marketing & Customer Officer della catena Roberto Selva, è quello di «digitalizzare gli accessi per tutelare la salute delle persone attraverso il rispetto delle distanze di sicurezza» e di «migliorare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti.»
Il sistema, attualmente in fase di test presso alcuni punti vendita sparsi tra Lombardia, Veneto, Toscana e Piemonte (ma che già prevede un piano di espansione nelle città dove il retailer è presente), può essere fruito dai clienti in due modi:
- Tutti coloro (circa 800.000 persone) già in possesso dell’applicazione ufirst per smartphone potranno, grazie al sistema di geolocalizzazione, visualizzare direttamente dal telefono lo store di Esselunga più vicino, prendere virtualmente dall’app il numero per l’accesso e monitorare l’avanzamento della fila da remoto, ricevendo notifiche in prossimità del proprio turno e recandosi sul posto solo al momento opportuno.
- Chi non avesse ancora scaricato ufirst, ma fosse in prossimità di uno dei negozi Esselunga dove l’app è attiva, potrà riservare il proprio posto semplicemente comunicando al personale il numero di cellulare. Il sistema ufirst invierà un sms con lo stato di avanzamento della propria posizione in fila fino al proprio turno.
Ufirst è una delle tante app ad aver aderito all’iniziativa di Solidarietà Digitale del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, mettendo a disposizione gratuitamente – fino al 30 giugno 2020 – la propria piattaforma Ufirst business a tutte le strutture aperte al pubblico, da quelle della Pubblica Amministrazione ai privati (GDO, farmacie, ambulatori ecc..): «Doveroso» racconta Matteo Lentini, Managing Director di ufirst «mettere a disposizione di tutti coloro che prestano un servizio di pubblica utilità a favore di ciascuno di noi la nostra soluzione che permette di evitare attese, in questo momento ancora più stressanti, e di rispettare le distanze di sicurezza evitando possibili assembramenti di persone.»
Come si suol dire, di necessità virtù. E così, per far fronte al problema delle file davanti i negozi, sono state sviluppate diverse app, le quali spesso si basano su informazioni condivise dagli utenti stessi: è il caso di FilaIndiana, ideata dagli informatici Fulvio Bambusi e Andrea Torrone: un’app semplicissima, che consente di geolocalizzarsi e inviare il proprio contributo per perfezionare le stime d’attesa davanti ai punti vendita. Grazie alla geolocalizzazione e alle segnalazioni degli utenti, l’applicazione riesce a mappare i supermercati più vicini, indicando il tempo di attesa e il numero di persone in fila. Inizialmente disponibile solo in Lombardia, l’app è oggi utilizzabile in tutta la penisola.
Un servizio simile, per ora limitato alla sola città di Roma, è offerto dall’app DoveFila. Disponibile anche in versione desktop, è l’evoluzione della piattaforma DoveConviene, che condivide offerte promosse dai negozi su tutto il territorio nazionale. Anche qui, stesso principio: il servizio, gratuito, dipende dal contributo degli utenti, che con le loro segnalazioni “live” permettono di perfezionare le stime di attesa. Basta geolocalizzarsi, mappare la situazione in tempo reale e decidere di conseguenza a che ora uscire per andare a fare la spesa. Una volta arrivati, durante la permanenza in coda, cliccando sul logo del negozio interessato l’utente può confermare la veridicità dell’attesa stimata e inviare la propria segnalazione, attraverso la funzione “Sei in coda? Segnala qui”.
In conclusione, è chiaro che la situazione emergenziale che stiamo affrontando ha accelerato un processo, quello della “digitalizzazione” delle attese, che sicuramente avrebbe preso il sopravvento, prima o poi. La necessità di affrontare la pandemia sta riuscendo nell’impresa di educare le masse (anche le meno “smart”, se aiutate) a sistemi “non fisici”, dai pagamenti digitali, ai contatti via telematica, fino, appunto, alla fila “virtuale” davanti ai supermercati (o per qualsiasi altro servizio). Sarà interessante apprezzare quanto e come questo processo diverrà definitivo, una volta conclusa la fase più emergenziale, quando la nuova “normalità” porterà magari i nostri anziani a diminuire i rischi per la propria salute, consentendogli di evitare il rituale, quasi poetico ma ormai da evitare, della “fila alle poste”.