4. IKEA lancia il proprio “Black Friday”
di Nicolò Improta
Tempo di lettura: 3 minuti
IKEA lancia il proprio Black Friday
Manca oramai poco meno di un mese al periodico ed attesissimo “Venerdì nero” a tema super sconti e che, dal 1924 (anno cioè in cui la catena “Macy’s” organizzò a New York una parata il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento) ad oggi, scandisce l’avvio della stagione natalizia.
Covid e Black Friday
Il 27 novembre 2020 sarà perciò un’eccellente opportunità per tutti noi di dare fondo alle nostre finanze, approfittando di qualche offerta allettante, si tratti del più classico “Christmas shopping” (molto apprezzato dai maniaci della puntualità e che sicuramente mal gradiscono l’dea di un regalo “del ultimo minuto”), anziché di una spesa fine a se stessa ed estemporanea per consolare il nostro irrefrenabile appetito al consumo.
Insomma: qualunque sia il motivo per cliccare il fantomatico pulsante “ordina e paga” il nostro amabilissimo “venerdì nero” mette d’accordo proprio tutti, perfino in un anno così sfortunato come questo 2020 ritroviamo una piccola gioia non perdendo, almeno non del tutto, quell’entusiasmo, quel brivido piacevole che il comprare riesce sempre a regalarci.
Proprio il generale clima di tensione finanziaria globale dovuta alla recentissima e ancora attuale esperienza COVID19, diventa così motivo per le aziende di ripensare ai propri piani di promozione e di business, in una manovra che riesca ad incorpora più paradigmi di risposta e adattamento allo scenario di nuova normalità che la pandemia ha imposto a tutto il mondo. I nessi di domanda ed offerta per ogni mercato (specie quello del lavoro) si arricchiscono così di nuove integrazioni in cui le parole d’ordine diventano “digitale”, “smart” e “flessibilità”.
Lo sforzo delle aziende del post-COVID non si ferma alla sola triade appena descritta, protendendo verso l’elaborazione di nuove soluzioni capaci di assistere il consumatore in questa delicatissima fase di transizione globale strizzando un occhio anche ai bisogni in tema di sostenibilità ambientale e riciclo, come portato alla luce dall’azienda svedese IKEA che proprio in occasione del “Black Friday” lancia in quasi 30 paesi la propria personale interpretazione aziendale della ricorrenza col programma “Buy Back Friday”.
Il caso Ikea IKEA lancia il proprio Black Friday
Dal 27 novembre al 6 dicembre sarà infatti possibile restituire i propri vecchi mobili IKEA riconsegnandoli direttamente montati in uno dei 21 store sparsi lungo tutto il territorio nazionale, assicurandosi però , in via preliminare, di consultare il sito web per verificare le condizioni del servizio di riacquisto ed effettuare una prevalutazione del prodotto prima di recarsi in negozio per la valutazione finale e la consegna.
L’iniziativa
Sulla base delle condizioni del mobile verrà infatti definita la percentuale di valore sul prezzo di acquisto che l’azienda restituirà al privato per il riacquisto dei propri mobili usati, erogata per mezzo di voucher spendibili entro due anni in uno qualsiasi dei negozi IKEA.
Le percentuali per il reso possono arrivare fino al 50% per articoli “come nuovi” (senza graffi) scendendo poi al 40% per i prodotti “molto buoni” (con piccoli graffi) ed arrivando in fine al 30% per quelli “ben usati (con diversi graffi) aggiungendo anche la possibilità di sommare alla percentuale ricevuta anche un ulteriore 50% per i soci IKEA Family.
Insomma: un programma notevole con cui l’azienda svedese testimonia la propria passione per il tema della circolarità nei modelli di business aziendali, tramite un occhio privilegiato rivolto ad una sostenibilità “sdoppiata”: indirizzata cioè sia, nel senso più intuitivo del termine, a salvaguardare e vigilare sullo spreco di risorse e sull’ impatto che i processi industriali hanno sul ecosistema (basti pensare che attualmente il 45% delle emissioni totali di Co2 nel mondo deriva dal modo in cui vengono realizzati e utilizzati i prodotti d’uso quotidiano, come i mobili) che sulla capacità di tali prospettive di “cura ambientale” di essere effettivamente praticabili nelle “micro-scale” delle esperienze dei singoli consumatori e cittadini, senza degenerare in una condizione di accesso proibitivo riservato a pochi benefattori facoltosi e fortunati (sia per il tempo che per le risorse a disposizione).
Potremmo perciò parlare di una manovra capace di abbracciare due poli storicamente opposti: la protezione e tutela dell’ambiente da un lato e le tasche del consumatore medio dal altro, coese in un tentavo che certamente ben dimostra l’impellenza di un cambiamento radicale e decisivo nelle nostre abitudini di consumo, definito non in singole scale dimensionali di partecipazione (ad esempio politica) ma anzi pronta ad accogliere interventi sia di natura macro che micro.
IKEA lancia il proprio Black Friday