4. Agire in 3D contro il Covid-19

di Samuela Maggio
Tempo di lettura: 3 minuti

 

Quella del Covid-19 è una spiacevole realtà che accomuna il mondo intero in questo momento.
Le difficoltà sotto cui sta ponendo ognuno di noi non sono poche. Una di queste, quella fondamentale, è legata alla ristretta capienza degli ospedali e all’insufficiente numero di macchinari.
Soprattutto grazie alla tecnologia di cui godiamo, l’uomo sta mettendo in campo tutte le risorse in suo possesso affinché possa essere contrastata l’avanzata del virus.
Le speranze, seppur ancora piccole e timide, sorgono da ogni parte del mondo.

Sito web OSV
Fonte: opensourceventilator.ie

Una di queste viene dall’Irlanda e, in particolare, dal progetto Open Source Ventilator (OSV) avviato su Facebook l’11 marzo da Gui Calavanti e dal cofondatore Colin Keogh.
Oltre 300 tra medici, ingegneri, designer, infermieri e venture capitalist hanno aderito, collaborato e lavorato con un solo obiettivo: costruire un ventilatore utilizzando materiali facilmente reperibili, la stampa 3D e risorse hardware open source. In soli sette giorni, è stato costruito un prototipo che potrebbe presto essere convalidato dall’Irlanda Health Services (HSE) per l’uso su pazienti Covid-19. Quest’ultimo può essere assemblato in plastica PLA, derivata da fonti rinnovabili e può essere prodotto ovunque da una stampante 3D.

Utilizzo della stampa 3D per nuovi ventilatori
Fonte: thehill.com

In un momento così delicato, dove migliaia e migliaia di affetti da Covid-19 potrebbero aver bisogno di un supporto respiratorio ventilato, il progetto OSV potrebbe dare un grande supporto al trattamento e alla cura dei pazienti.

Il progetto è attualmente aperto agli interessati e ha un modulo di richiesta di partecipazione sul suo sito web. A suo sostegno molte società, tra cui Accenture e Deloitte, hanno offerto l’uso della propria infrastruttura di ricerca e sviluppo per assistere nel processo di ideazione e produzione.

È bene pensare al futuro, ma in tempi di emergenze come il coronavirus è importante agire in fretta.

La velocità con cui questo progetto è passato dall’idea al test da parte delle autorità sanitarie evidenzia, secondo il cofounder Keogh, la potenza dell’open source come un modo per risolvere i problemi hardware.

“Non importa dove ti trovi, non importa quale sia il tuo skillset, in quale fuso orario ti trovi, se puoi contribuire in gruppo a questi progetti su larga scala, puoi avere risultati di grande impatto in un periodo di tempo molto breve “.
– Colin Keogh