3. Internet ce la farà?

di Anna Lo Coco
Tempo di lettura: 3 minuti

Siamo tutti a conoscenza dell’emergenza sanitaria nazionale, l’Italia è impegnata a combattere un nemico invisibile e questo sta recando dei danni non indifferente sull’economia del paese.
Sono state, però, trovate delle soluzioni intelligenti come lo smart working e le lezioni online, per provare a continuare a vivere una vita normale ed evitare che gli studenti possano perdere l’anno. Ma non solo, sicuramente l’invito delle autorità è quello di #restareacasa, ma nessuno ci vieta di vedere i nostri affetti tramite delle videochiamate oppure di giocare alla play station o, ancora, di vedere un bel film nelle diverse piattaforme (Netflix, Amazon Video…).
Tutto questo grazie alla rete Internet che ha assunto un ruolo fondamentale.

Mobile phone and personal computer link to internet
Fonte: varesenoi.it

Ma cosa sta succedendo?

La linea internet in Italia sta rallentando, a causa del boom di traffico soprattutto nelle ore di picco. L’alto numero di connessioni rischia di mandare il sistema in offline. Si è registrato un incremento del traffico del +25% solo in Italia e tutto questo ha avuto come effetto un rallentamento della linea che ha visto coinvolto soprattutto gli utenti che devono gestire lo smart working o che devono seguire delle lezioni online.

La pressione che internet sta avendo in Italia possiamo vederla in questa mappa:

Internet pressure in Italy in March
Fonte: beppegrillo.it

Alcune soluzioni prevedono l’aiuto da parte di colossi come Netflix, Amazon Prime Video e Youtube, infatti la Commissione Europa ha chiesto di limitare la qualità dei video trasmetti in modo da poter “preservare” la rete per attività necessarie.
Quello che viene chiesto è di passare alla qualità standard, e quindi di non utilizzare l’HD se non strettamente necessario, per poter permettere a tutti di usufruire delle rete Internet.

Le risposte di Netflix e di YouTube sono state tempestive, accettando la proposta della Commissione Europea, poco dopo si sono aggiunti Amazon Prime Video e Disney+.
Mentre YouTube abbasserà la risoluzione del video da 1080p alla standard, Netflix e Amazon Prime Video parlano di una riduzione del bitrate, che influenzerà la qualità del video in determinate scene del film o serie tv. Questo per cercare di offrire comunque un servizio di qualità ai clienti che pagano l’abbonamento, probabilmente chi ha pagato per vedere il 4K sicuramente continuare a vedere il 4K. Si pensa che in 30 giorni si possa arrivare alla riduzione del traffico.

Ma non solo, da qualche giorno è arrivata la notizia che sono stati lanciati 34 satelliti per supportare la rete OneWeb, l’obiettivo era quello di fornire e rinforzare l’accesso ad internet ad alta velocità in tutto il mondo, anche nelle zone in cui non sempre riesce ad arrivare la rete.

Satelliti lanciati in Italia per potenziare la Rete in tutto il mondo
Fonte: corriere.it

“I satelliti OneWeb si vanno ad aggiungere ai 240 satelliti della costellazione Starlink finora lanciati dalla SpaceX. Costellazioni di satelliti che nel giro di pochi anni renderanno trafficata l’orbita terrestre bassa, al di sotto di 2.000 chilometri”.

Mentre i giganti digitali stanno provando a potenziare, rinforzare i propri server, evitando così il collasso della Rete, noi possiamo limitare il nostro utilizzo per cose futili.
Possiamo evitare lo scambio di video inutili o possiamo evitare di scaricare roba, se non strettamente necessario.
Quindi, possiamo mettere in atto dei comportamenti che evitano il collasso della Rete, così da favorire lo scambio di dati tra ospedali, protezione civile, scuole e aziende.

In fondo, tutto quello che succede è il riflesso dei nostri comportamenti e in questo momento, più che mai, dobbiamo darci tutti una mano.