5. Facebook boicottata dalle grandi aziende
di Simona Spoto
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Da anni ormai Facebook viene accusata di non dare la giusta importanza a fatti relativi la pubblicazione di notizie false e post che promuovono l’odio. Inoltre è stata anche molto criticata, persino dai suoi stessi dipendenti dopo la decisione di Mark Zuckerberg di non rimuovere alcuni post del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle proteste contro l’uccisione di George Floyd.
A fronte di ciò, molte aziende americane e non solo, hanno preso la decisione di boicottare Facebook aderendo alla campagna Stop Hate For Profits, cioè una campagna ideata dalla Anti-Defamation League (ADL) e dalla National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), che si occupa di combattere la divulgazione di contenuti razzisti o violenti sui social network. Le prime aziende ad annunciare questa decisione sono state The North Face e Patagonia, seguita da altre grandi aziende quali Coca-Cola, Ford, Microsoft e Starbucks (sesto più grande inserzionista di Facebook).
L’obiettivo della campagna è di portare sempre più inserzionisti di Facebook a sospendere temporaneamente la pubblicità dei propri prodotti sul popolare social network, in modo da convincerlo ad affrontare attivamente il razzismo. Coca-Cola ha annunciato di fermare per un mese la pubblicità su tutte le piattaforme digitali, non solo su Facebook: uno stop che servirà alla compagnia per rivedere le proprie policy per la social adv ma, soprattutto, per chiedere «più accountability e più trasparenza ai nostri partner […], perché non ci sia spazio per il razzismo nel mondo e non ci sia spazio per il razzismo sui social media». Oltre alle aziende già citate, se ne sono aggiunte delle altre: alcune di queste hanno annunciato un boicottaggio per tutto il mese di luglio, ed altre per 30 giorni. C’è poi chi ha citato esplicitamente Stop Hate For Profits annunciando il boicottaggio, e chi non ha dichiarato un’esplicita adesione alla campagna.
Ad esempio Honda e Unilever boicotteranno Facebook solo limitatamente alle pubblicità dirette al pubblico americano, continuando a fare inserzioni negli altri paesi, altre in tutto il mondo. Un boicottaggio come questo da parte di grandi aziende note in tutto il mondo è un danno d’immagine abbastanza critico, che sta avendo conseguenze sul valore delle azioni di Facebook in borsa. Tuttavia gli esperti di marketing non ritengono che Facebook soffrirà una grossa perdita dal punto di vista dei ricavi dato che quest’ultimi sono dovuti principalmente ad un grande numero di aziende piccole e medie.