3. Addio alle tazze di Starbucks?
di Cristina Ghillani
Tempo di lettura: 3 minuti
Addio alle tazze di Starbucks?
Il colosso del caffè dice stop al monouso.
Starbucks è, infatti, pronta a sostituire le iconiche tazze per il caffè usa e getta con bicchieri riutilizzabili per tutti entro il 2025 con l’obiettivo di promuovere l’economia circolare.
Ma quando ha avuto esattamente inizio questo percorso?
In realtà è da un po’ che la catena di caffè statunitense ci prova, tant’è che nel 2019 le aveva già testate all’aeroporto di Londra. In seguito, però, con la pandemia COVID-19 tali tazze, per quanto utili per proteggere l’ambiente, non lo erano altrettanto per tutelare i clienti, per cui l’azienda ha dovuto temporaneamente rinunciarvi.
Si passa così a giugno 2021, quando Starbucks torna in sella al cavallo giungendo ad oggi in cui Michael Kobori, Chief Sustainability Officer di Starbucks, ha spiegato che vi è un’adorazione dell’onnipresente tazza classica, solo che questa è divenuta anche un simbolo della società usa e getta e del wasting.
Come è possibile però che Starbucks andrà a sostituire uno degli elementi più iconici della sua brand identity?
La strategia si basa principalmente sullo spingere i clienti verso due direzioni che fanno parte dell’iniziativa “Borrow-A-Cup”(prendi in prestito una tazza), ossia:
- Utilizzo di tazze personali che questi possono portarsi in loco;
- Utilizzo di bicchieri speciali di un certo tipo di plastica che consenta circa 150 utilizzi e che verranno coperti da una cauzione di circa un dollaro.
La vera sfida?
Sarà convincere i consumatori ad abituarsi a questo nuovo contesto e quindi ad abbandonare la tazza bianca con il logo verde di una sirena a due code riconoscibile da parte di tutto il mondo.
Starbucks spiega che creare una cultura di appartenenza non è solo un imperativo aziendale, ma una questione di identità del proprio brand e di fidelizzazione. L’introduzione di una serie di innovazioni nel portafoglio di negozi globale rafforza il concetto di restituire maggiormente al pianeta rispetto a ciò che viene preso ed è quindi è da considerarsi come una potente lezione per ogni azienda.
E tu cosa ne pensi?
Addio alle tazze di Starbucks?