4. Whatsapp Pay: pagare con l’App sarà facile come inviare un messaggio
di Antonino Ferro
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Una nuova rivoluzione è alle porte in casa Zuckerberg. Tramite l’app di messaggistica WhatsApp, Facebook ha dato il via alla possibilità di effettuare pagamenti digitali. Grazie a questa nuova funzionalità le persone saranno in grado di inviare denaro o effettuare un acquisto da un’azienda senza uscire dalla chat.
Il sistema di pagamento aggregato a WhatsApp è molto simile ad altri sistemi già in uso da tempo. Esso si basa sulla tecnologia UPI (Unified Payment Interface) Peer to Peer, piattaforma di pagamento che lavora in tempo reale, sviluppata da National Payments Corporation of India per facilitare le transazioni interbancarie. In sostanza consente di effettuare pagamenti fra persone, e anche di pagare nei siti di e-commerce che lo supportano. I pagamenti, quindi, passano attraverso il proprio account WhatsApp che è legato ad un classico conto corrente o ad una carta di credito.
WhatsApp Pay somiglia molto alla sua omologa cinese WeChat. L’applicazione, proprietà della holding cinese Tencent è una spanna avanti a tutte le altre. WeChat in Cina ha avuto un successo digitale clamoroso. Nata come app per la messaggistica (proprio come WhatsApp), è stata trasformata in piattaforma per il business a 360 gradi. Attraverso la app sono possibili non solo lo scambio di denaro fra privati (in modalità peer to peer), ma anche le transazioni finanziarie fra utente e aziende. I cinesi, tramite WeChat pagano le bollette, i biglietti del treno, le multe, gli acquisti che fanno online e anche il ristorante. Un esempio che Zuckerberg pare voglia seguire fino in fondo.
“Stiamo rendendo l’invio di denaro ai propri cari semplice come inviare un messaggio”. Queste sono le parole dell’azienda pubblicate in un recente post. Una strategia che mai come oggi non potrebbe essere così importante in quanto le persone sono fisicamente costrette a stare distanti tra loro e vogliono evitare l’utilizzo della moneta, principale veicolo di contagio.
I pagamenti su WhatsApp sono abilitati da Facebook Pay, in futuro, la famiglia di Facebook consentirà anche a persone e aziende di utilizzare gli stessi dati della carta in tutta la famiglia di app di loro proprietà.
Per rispondere all’insicurezza generale sui pagamenti online tramite la piattaforma, il sistema rassicura con una forte metodologia basata sulla richiesta di un PIN o un’impronta digitale speciale. Le prime carte di debito o di credito supportate saranno quelle del Banco do Brasil, di Nubank e di Sicredi sulle reti Visa e Mastercard. Su questo campo Facebook sta sviluppando un modello aperto per accogliere più partner in futuro.
Nel 2018, Zuckerberg aveva già ottenuto l’approvazione per testare WhatsApp Pay in India, con un milione di persone. Un esperimento molto efficace, dove tante persone hanno continuato a usarlo settimana dopo settimana, con risultati davvero entusiasmanti, anche se poi sono emersi problemi burocratici per quanto riguarda la sua regolamentazione.
Per il lancio effettivo, come prima tappa è stato scelto il Brasile, dove si potrà inviare denaro o effettuare un acquisto su WhatsApp, gratuito per i privati mentre le aziende pagheranno invece una commissione di elaborazione per ricevere i pagamenti dei clienti, in modo simile a quello che potrebbero già pagare quando accettano una transazione con carta di credito. Quindi, chi sceglierà di utilizzare Whatsapp Pay con amici e familiari non dovrà pagare commissioni, solo le aziende, le quali dovranno ricorrere a Whatsapp Business.
Inaspettatamente, a una settimana dopo il lancio, sono emersi degli intoppi. Non è stata buona la prima partita per WhatsApp Pay in Brasile. Nonostante il lancio in grande stile della funzione Pay, la Banca Centrale Brasiliana ha deciso di sospendere l’attività a una settimana dall’avvio. La Banca ha sospeso il servizio per difendere il principio della sana concorrenza.
L’istituzione ha dichiarato di aver preso la decisione per garantire la concorrenza nel mercato dei sistemi di pagamento. La BCB ha spiegato di aver valutato con attenzione i possibili rischi per la libera concorrenza per garantire il funzionamento del sistema di pagamento brasiliano (SPB). Quest’ultimo concentra l’insieme delle norme che regolano il movimento finanziario tra i vari agenti di mercato nel paese.
La Banca Centrale ha scritto che senza un’approfondita analisi il sistema di pagamenti di Facebook potrebbe “generare danni irreparabili” all’SPB in termini di “concorrenza, efficacia e riservatezza dei dati” e ancora che “Il mancato rispetto della determinazione della BC comporterà per le parti interessate il pagamento di un’ammenda e la verifica della responsabilità nel processo di sanzione amministrativa”.
WhatsApp, in tutta risposta, ha ammesso di non capire il motivo del repentino cambio da parte della Banca Centrale dal momento che la società era regolarmente in contatto sia con le banche locali e le società di pagamento sia con l’Istituzione in vista del lancio. Secondo la famiglia di Facebook, il vero motivo scatenante è che la Banca Centrale avrebbe temuto la competizione con Pix, il servizio di pagamenti istantanei che l’istituzione brasiliana lancerà a novembre e per il quale ha stretto partnership con quasi 1.000 attori del settore.
Una bella botta per la famiglia di Facebook ma che di certo non si arrenderà facilmente. Questa disdetta rappresenta solo un piccolo ostacolo rispetto alle previsioni dei prossimi anni dove l’incursione nel settore dei pagamenti digitali porterà ad un incremento dello shopping online e di conseguenza il valore della pubblicità su Facebook, ma dopo la mancata approvazione dalle autorità di regolamentazione in India, ora Zuckerberg deve far fronte ad un’ulteriore attesa, anche nel suo secondo mercato più grande di WhatsApp con circa 120 milioni di utenti attivi mensili.