3. Cos’è Plug and Play e perché dovrebbe importarti.

di Giorgia Labieni
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Uno degli argomenti più discussi e in voga in ambito economico è sicuramente il tema delle startup. Queste si potrebbero definire come aziende, solitamente operanti nell’ambito della tecnologia, sostenibilità, o informatica, che implementano quelle che sono innovazioni di prodotto o di processo. Ed è proprio questo il loro ruolo: innovare.

Possiamo prendere d’esempio moltissime startup che nel giro di pochissimo tempo sono diventate dei veri e propri colossi: Xiaomi, Uber, Dropbox, Airbnb e molte altre. Uno degli elementi che più le contraddistinguono è sì l’innovazione, ma ancora più importante è la scalabilità: la capacità che hanno di essere replicabili, e pertanto la possibilità di aumentare le dimensioni e il giro d’affari in maniera anche esponenziale. Un esempio: Uber, uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta sharing economy, che ha introdotto per la prima volta un’alternativa al trasporto pubblico e privato.

Start-up
Fonte: plugandplaytechcenter.com

Una delle difficoltà maggiori a cui vanno incontro le startup è la ricerca di fondi, programmi di accelerazione e mentorship; che vengono affrontate grazie all’impiego degli acceleratori: una società che supporta il loro sviluppo, attraverso programmi che includono servizi professionali e opportunità di finanziamento. E di accelerazioni, è il caso di dirlo, ne sa qualcosa Plug and Play, fondato da Saeed Amidi nel 2006 in California, l’incubatore più grande al mondo e investitore della Silicon Valley. Plug and Play si occupa di promuovere l’innovazione, creando un ecosistema lungimirante per supportare giovani imprese che sviluppano le tecnologie del domani. Oggi è in oltre 30 città tra America, Europa e Asia, con 300 grandi aziende partner e 10mila startup coinvolte.

Plug and Play è già presente nel nostro paese da circa un anno, con sede nel centro di Milano. A guidarlo è Andrea Zorzetto, che spiega a Forbes Italia: “L’obiettivo è diventare la piattaforma di riferimento per le aziende che vogliono trovare startup da tutto il mondo, creando un circolo virtuoso. E soprattutto investire di più in seed italiani, dove c’è per noi una grande opportunità”. Il fine quindi è duplice: da un lato si vogliono importare innovazioni presenti in startup internazionali, dall’altro si vuole esportare uno dei brand più conosciuti a livello mondiale, il made in Italy.

Ronotic Arm
Fonte: Foodtech.it

Tra le diverse imprese che hanno deciso di supportare questo acceleratore ce ne sono alcune degne di nota come: Esselunga, TetraPack, Lavazza e UniCredit. Quest’ultima, per esempio, ha espresso il desiderio di unirsi al programma europeo di Plug and Play in area fintech basato a Francoforte. Puntualizza Ranieri De Marchis: “Crediamo che le fintech possano supportarci nel trovare soluzioni digitali nuove e rilevanti che migliorino anche i nostri processi interni, rendendoli efficienti, veloci e data driven”. Riguardo Esselunga, questa ha deciso di focalizzarsi sul tema della filiera, in particolare sui Big Data e sulla gestione in sicurezza di tutti i passaggi delle oltre 20mila referenze presenti a scaffale.

Plug and Play presenta un funzionamento piuttosto lineare. Tutto ha inizio con la fase di scouting, dove le aziende pongono le proprie richieste e Plug and Play seleziona startup internazionali tecnologicamente avanzate in grado di soddisfarle. Successivamente si implementa la strategia di reclutamento, dove Andrea Zorzetto dichiara “Ci saranno due batch di accelerazione all’anno, uno a semestre. Sono due programmi che coinvolgono le startup. Quelle idonee vengono inserite in un programma specifico”. Quest’ultime verranno poi affiancate da mentori e partner, che le aiutano a crescere e sviluppare.

Plug and Play
Fonte: plugandplaytechcenter.com

È importante sapere ciò per il futuro del nostro paese, ormai sempre più chiuso verso le innovazioni e la fiducia verso i giovani, che si vedono costretti ad emigrare alla ricerca di altre possibilità. L’innovazione, la ricerca e lo sviluppo sono ormai gli elementi distintivi per le economie mature come la nostra, e se non puntiamo su queste sarà difficile dare la spinta necessaria alla nostra economia per risollevarsi, affinché non rimanga per sempre il fanalino di coda. Plug and Play, insieme a tanti altri servizi, sono necessari affinché tutto questo avvenga, ma ancora di più, dimostrano come le giuste idee e i giusti investimenti possano portare i sogni dei giovani a concretizzarsi e a diventare esempi di successo a livello internazionale a cui l’Italia deve aspirare.