4. TEMPORARY SHOP: DAL WEB ALLA REALTA’

di Laura Marina Popa
Tempo di lettura: 3 minuti

Temporary Shop, noti anche come “pop-up shop”, sono negozi temporanei che consentono ai brand di collocarsi nei luoghi centrali di una città e di espandere il proprio business per un limitato periodo di tempo.

Molti marchi, grandi e piccoli, decidono di optare per questo nuovo concetto di vendita al dettaglio che garantisce ottimi vantaggi commerciali e di redditività, nonché un grande impatto positivo sull’immagine della marca.

Perché scegliere questa formula? Quali sono i vantaggi rispetto a un negozio tradizionale?

Si tratta di marketing esperienziale (incentrato sulla valorizzazione dell’esperienza di consumo del cliente al fine di trasmettere un valore aggiunto connesso con l’acquisto del prodotto) che offre alle aziende un canale di vendita diretta, che consente di fidelizzare la clientela e offre la possibilità di scoprire nuovi mercati.

L’esperienza all’interno di un pop up shop è più simile a quella di un evento, dove tutto è in movimento e ogni dettaglio è scelto per stupire. Rappresentano un mix tra online ed offline, in quanto le vendite online sono un mercato in crescita, ma i consumatori hanno ancora voglia di sperimentare un marchio prima di affidarsi all’acquisto online.

Lanciare un temporary shop permette di raggiungere nuovi clienti senza l’investimento necessario per aprire un negozio permanente.

Nel momento in cui si apre un negozio temporaneo si instaurano relazioni e interazioni con numerosi soggetti che potrebbero essere clienti, ma anche fornitori, agenti, operatori nel campo del marketing, con i quali diventerà più facile creare un network su cui fare affidamento per creare e migliorare la brand image oltre che per costruire su basi più solide un’eventuale attività fissa, qualora questa rientri nei propri progetti.

Quindi, l’elemento di sorpresa regala al pubblico un’esperienza unica e irripetibile e consentono al brand di realizzare diversi obiettivi:
– il lancio di un nuovo prodotto;
– un test di mercato prima di una presentazione ufficiale;
– la creazione di un legame tra cliente e marchio;
– il consolidamento della presenza del brand.

Quali sono le caratteristiche che un pop up shop deve avere per essere di successo?

Luigi Sghinolfi, titolare dell’agenzia immobiliare LS Holding Real Estate e proprietario di Spazio Promozionale da oltre 10 anni, ha raccontato a Mark Up le peculiarità e gli elementi essenziali per un pop up store di successo.

  • la posizione;
  • ampie vetrine;
  • spazi interni ben distribuiti;
  • ottima impiantistica (illuminazione, impianto di condizionamento, sistema di sicurezza, ecc..)

Tra queste, «la posizione è ancora la variabile principale» ma «la location non basta, in quanto anche un’attività temporanea con affaccio su piazza del Duomo a Milano deve essere preparata, deve essere comunicata, si deve creare una notizia, incuriosire, ma dare anche un contenuto con un’esperienza.»
I pop up più amati ed acclamanti

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Il caso Friends

Friends compie 25 anni e per celebrare l’anniversario a New York apre un pop up store. Lo spazio verrà inaugurato a ed è curato dalla Warner Bros., aprirà il 7 settembre e sarà aperto per un mese.
La parte dedicata alla full immersion ricrea anche il set, ossia l’appartamento a New York di Joey e Chandler e il bar Central Perk.
Friends fu creata da David Crane e Marta Kauffman e trasmessa su NBC dal 22 settembre 1994 al 6 maggio 2004 per un totale di dieci stagioni. La serie ruota attorno a un gruppo di sei amici a Manhattan, i ragazzi Ross, Chandler e Joey, e le ragazze Rachel, Monica e Phoebe.
Il pop-up store di Friends conterrà non solo numerosi oggetti di scena e alcuni dei costumi indossati dai protagonisti della serie, ma darà anche la possibilità ai fan più accaniti di conoscere alcuni trucchetti utilizzati da Monica per tenere la casa sempre pulita (del resto lei era fissata con l’ordine), dando anche la possibilità di sbirciare tra gli oggetti preferiti di Phoebe (tra i quali non potrà mancare la sua mitica chitarra con la quale ha intonato migliaia di volte la sua indimenticabile hit Gatto Rognoso).

(https://www.instagram.com/p/B0jaFO5ASj7/?utm_source=ig_embed
https://www.instagram.com/p/B0gSxK_DD9s/?utm_source=ig_embed)

Il Caso Facebook

Facebook aveva già avviato la sua campagna di pop-up store già nel 2018 durante il periodo natalizio.
L’obiettivo era quello di portare nei negozi fisici i prodotti di piccole imprese e aziende nate e affermatesi online che hanno avuto più successo sulle piattaforme social di Zuckerberg, collaborando a stretto contatto con la grande catena di distribuzione Macy’s ha adottato la formula del pop-up store.

Tra i marchi che partecipano a questa iniziativa non sono presenti solamente attività commerciali ma anche piccole realtà no-profit come Two Blind Brothers, con lo scopo di finanziare la ricerca contro la cecità attraverso la vendita di abbigliamento e Love Your Melon, brand dedicato alla lotta ai tumori pediatrici. Ma chi visiterà gli spazi predisposti presso gli store di Macy’s potrà anche acquistare i prodotti di Charleston Gourmet Burger Company, una piccola azienda di salse per barbecue che è riuscita a espandere il proprio business in tutto il territorio Usa.

Non è escluso che Facebook possa sfruttare questa esperienza per seguire le orme di Amazon, il colosso dell’e-commerce, che ha allargato progressivamente la sua attività anche nello spazio offline con librerie, negozi pop-up e 4-star, insieme a supermercati ipertecnologici come Amazon Go.

L’azienda di Mark Zuckerberg potrebbe essere interessata ad avere dei punti vendita per i suoi prodotti come i visori di realtà virtuale Oculus e il dispositivo Portal (smart display della linea Portal per le smart home) e a cercare di trasformare l’enorme bacino di utenza delle piattaforme social in clientela per il business dei negozi fisici.

repubblica.it

Un pop-up store di Facebook dentro Macy’s
Ma Facebook quest’estate si è spinta oltre creando il primo pop-up cafè, bar ad apertura temporanea.

repubblica.it

Travolto dalle polemiche su come ha gestito la privacy dei propri utenti, Facebook si prepara ad aprire cinque bar temporanei nel Regno Unito. L’obiettivo è offrire alle persone dei checkup sulla privacy. Reduce da un maxi patteggiamento per via dello scandalo di Cambridge Analytica, il social network ha tenuto aperto un Facebook Café a Londra il 28 e 29 agosto.

Gli altri pop-up store saranno aperti tra il 28 agosto e il 5 settembre in altre località della Gran Bretagna invitando la popolazione britannica a controllare quanto la loro privacy sui social sia a rischio o meno sorseggiando gratuitamente un drink.

Una recente indagine ha svelato che un quarto degli inglesi (il 27% per la precisione) non ha la minima idea di come personalizzare e configurare le impostazioni della privacy su Facebook tralasciando, di fatto, qualsiasi protezione delle proprie informazioni.
Interpellato da Mashable, Steve Hatch, vicepresidente della piattaforma per l’area nord Europa, ha commentato: “È normale preoccuparsi di chi può vedere cosa condividiamo sui social media, ma non tutti sanno come fare. Per questo motivo abbiamo reso la personalizzazione della privacy veloce e semplice”.

Quindi non ci resta che aspettare gli effetti delle lezioni al bar.

(https://www.elledecor.com/it/lifestyle/a28771444/facebook-cafes-bar-pop-up-privacy/)