4. Smart Working: significato e vantaggi

di Anastasia Tozzi Bordei
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Oggi, a causa o grazie all’emergenza legata all’epidemiologia da Covid-19, molte aziende italiane hanno scoperto e riscoperto lo Smart Working. In giorno 25 Febbraio 2020 infatti, il Consiglio dei Ministri ha previsto, in via provvisoria fino al 15 marzo 2020, l’attivazione della modalità del “Lavoro Agile” per i datori di lavoro aventi sede legale o operativa nelle Regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria e per i lavoratori ivi residenti o domiciliati.

Prima di capirne i vantaggi di questa modalità lavorativa, che fino ad oggi era sconosciuta a molte imprese, cerchiamo di capirne il significato e la differenza fondamentale con il Telelavoro, concetti spesso confusi e usati come sinonimo.

Smart Working
Fonte: medium.com

Il Telelavoro si configura come una forma contrattuale mentre lo Smart Working (detto anche Lavoro Agile) rappresenta un accordo tra dipendente e datore di lavoro all’interno del rapporto di lavoro subordinato. Lo Smart Working è caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali (scelti liberamente dal lavoratore) e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi. Quest’ultima modalità dovrebbe aiutare il lavoratore a conciliare la propria vita privata con il lavoro e per tale motivo favorendone la sua crescita in termini di produttività, in quanto meno vincolato per l’appunto. Possiamo quindi dire che lo Smart Working sia sinonimo di benessere e produttività dei dipendenti. Il Telelavoro, al contrario, è caratterizzato da regole più rigide: luoghi, orari e strumenti tecnologici sono prestabiliti e rispecchiano l’assetto organizzativo usato sul posto di lavoro.

Lo Smart Working è diventato legge nel 2017, dopo un periodo di sperimentazione e confusione terminologica. Agli Smart Worker o Lavoratori Agili, secondo la Legge n.81/2017, “viene garantita parità di trattamento – economico e normativo – rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie”.

Equilibrio tra lavoro e vita
Fonte: rikon.ie

Come appena descritto, i benefici per il lavoratore Smart sono molteplici, dal conciliare al meglio la vita privata con quella lavorativa, alla riduzione dei tempi e costi di trasferimento per raggiungere il posto di lavoro e infine un aumento della propria soddisfazione lavorativa e motivazionale. Quest’ultima porterebbe vantaggi all’azienda in termini di miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e una riduzione dei costi per gli spazi fisici.

I benefici però, non riguardano solo le aziende e i lavoratori, ma anche l’ambiente: basti pensare a quante persone si spostano quotidianamente con le proprie automobili per raggiungere il posto di lavoro. Grazie all’introduzione dello Smart Working si potrebbero ridurre le emissioni di CO2, riduzione del traffico e un miglior utilizzo dei trasporti pubblici.

Tra le aziende che da anni adottano lo Smart Working, troviamo colossi come Vodafone, Microsoft, Nestlé e il gruppo AXA. Quest’ultimo ha introdotto il lavoro agile a beneficio di tutti i suoi collaboratori a partire dall’ottobre del 2017. I risultati di questa scelta manageriale hanno portato a grandi risultati visibili sin dall’inizio: il 97% dei propri collaboratori ha confermato che il lavoro in Smart Working fosse positivo e per il 76% è aumentata la produttività; ad aumentare sono state anche la motivazione con il 68% e il bilanciamento vita lavoro del 89%.

Team di lavoro
Fonte: theitaliansthinktank.com

Nonostante i grandi benefici di tale pratica lavorativa, sia in termini economici che di motivazione dei lavoratori agili, ci sono da sottolineare anche alcuni svantaggi: la mancanza di separazione tra ambiente lavorativo e ambiente domestico, il rischio di lavorare di più rispetto all’orario d’ufficio, il pericolo di cadere in facili distrazioni e soprattutto la bassa o totale assenza di interazioni con i colleghi e il team di lavoro.

Alla luce di questi vantaggi e svantaggi, forse ad un’impresa conviene capire come e se introdurre lo Smart Working in maniera costante senza che esso diventi uno svantaggio piuttosto che uno strumento a favore. D’altronde, ogni azienda è un organismo che vive con le proprie regole, ragion per cui trovare una formula magica che valga per tutte le realtà lavorative risulta piuttosto complicata.