3. Amazon: il contrasto tra due mondi
di Carmelo Falzone
Tempo di lettura: 3 minuti
Amazon: il contrasto tra due mondi
Subito virali le immagini circolate su Twitter riguardo il nuovo stabilimento Amazon che verrà inaugurato alla fine di settembre a Tijuana.
Le motivazioni sono da ricercare nel fatto che il magazzino confina con una baraccopoli.
Come si evince dalle immagini scattate dal fotografo Omar Martinez, se dall’alto dei suoi molteplici piani spicca il moderno ed enorme magazzino Amazon, attorno invece sorge uno dei quartieri più poveri della città, formato da una schiera di baracche connesse da stradine di polvere e terra.
La foto è stata descritta da molti come paradossale, o come rappresentazione evidente delle disuguaglianze economiche dovute al modello capitalista occidentale, mostrando un contrasto pesante tra la ricchezza della multinazionale e il contesto di estremo degrado.
These photos of a new Amazon warehouse in Tijuana, Mexico have been going viral as the "This is capitalism" picture of the year. But there's a lot more going on here than the picture can tell you. Let's trace the Amazon supply chain! A thread:👇 1/ pic.twitter.com/XDNC5XkvgV
— Charmaine Chua (@CharmaineSChua) September 7, 2021
Perché è stata costruita proprio lì?
Ciò che ha da sempre caratterizzato la città di Tijuana è il suo trovarsi al confine più transitato del pianeta nella zona industriale del sud della California, che a sua volta è considerato uno dei punti più importanti del settore logistico USA.
Grazie ai prezzi vantaggiosi dei molti terreni liberi e della posizione strategica per i trasporti, la città messicana è sede di magazzini di molte delle più grandi aziende statunitensi e mondiali e rappresenta per l’appunto un territorio ideale per molte grandi aziende, che sfruttano la vicinanza Los Angeles e San Diego per prosperare negli affari.
Inoltre, a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e dell’imposizione dei dazi sui prodotti cinesi, decisa dall’amministrazione dell’ex presidente statunitense Donald Trump, importare prodotti cinesi negli Stati Uniti è diventato svantaggioso per le aziende e Amazon ha quindi deciso di aprire un nuovo centro logistico in Messico, proprio al confine con gli Stati Uniti, in modo da aggirare i problemi derivati dai dazi.
I prodotti arrivano quindi dalla Cina a Tijuana, e poi da lì vengono mandati oltre il confine senza dover pagare imposte doganali, assenti per le merci di un valore inferiore agli 800 dollari.
A rispondere alle critiche è Marisa Vano, portavoce di Amazon:
«Tijuana è una delle città più importanti del Messico settentrionale e la nostra presenza ci consentirà di generare centinaia di posti di lavoro, a beneficio sia della comunità locale che dei nostri clienti nella regione. […] Investimenti come questo aiutano queste aree a crescere e a costruire un futuro migliore».
Nella costruzione del nuovo centro sono stati investiti 21 milioni di dollari e il supervisore dei lavori, Maria Cortez, ha dichiarato che favorirà lo sviluppo economico e il benessere di Tijuana. Stando ai dati ufficiali infatti il progetto a avrebbe già creato 250 posti di lavoro all’interno della città.
Sarà davvero un’occasione di ripresa per la città di Tijuana?
Resta comunque una situazione che fa e che deve far riflettere.
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