5. Facebook regolamenta gli annunci politici
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Il 2020 per Facebook si apre con un comunicato di Rob Leathern, Director of Product Management, in cui annuncia la scelta dell’azienda di non bloccare o vietare gli annunci politici sulle proprie piattaforme. La nuova versione desktop del social offrirà il “dark mode”.
Facebook non modificherà la sua posizione sul continuare ad accettare gli adv politici e a non sottoporli al fact-checking, ma si muoverà verso una regolamentazione.
Ricordiamo la lettera di 250 dipendenti di Facebook contro le regole di Facebook sulle pubblicità dei politici. Nella lettera, indirizzata al CEO della società, Mark Zuckerberg, e gli altri dirigenti, i dipendenti hanno criticato duramente la decisione di non sottoporre a fact-checking gli annunci a pagamento dei politici, permettendo di fatto la diffusione di notizie false.
La lettera arrivò a marzo del 2019, qualche settimana dopo la pubblicazione da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di un video (promosso a pagamento) secondo cui Joe Biden, uno dei principali candidati alle primarie dei Democratici per le elezioni del 2020, aveva promesso un miliardo di dollari al governo ucraino per far licenziare il procuratore generale che stava indagando sul figlio Hunter.
Nonostante la veridicità della storia fosse indubbia, Facebook aveva deciso di non rimuovere l’annuncio, motivando la decisione con la modifica delle regole del social network sui contenuti a pagamento.
A seguito di questi avvenimenti, si è discusso molto della pubblicità politica online e sono diversi gli approcci che le aziende hanno scelto di adottare. Twitter ha scelto di bloccare gli annunci politici e Google ha scelto di limitare il targeting degli annunci politici. Facebook ha invece scelto di espandere la trasparenza e dare più controllo alle persone quando si tratta di annunci politici.
Facebook sostiene fermamente che non sia suo dovere intervenire nel dibattito politico: sarebbe pericoloso se una società privata decidesse di stabilire cosa i politici possano dire e cosa no. Pertanto Facebook cambia rotta rispetto agli atri social network.
Rob Leathern scrive:
“stiamo collaborando con i responsabili politici nell’Unione Europea e altrove per sollecitare l’avvio di una regolamentazione in merito”.
Pertanto, nell’attesa di regolamentazioni standard, Facebook egli altri social network adottano una politica autonoma, con proprie regole.
“Abbiamo basato la nostra scelta sulla convinzione che le persone dovrebbero sempre poter ascoltare quanto desiderano guidarli, e che le loro parole vadano esaminate e discusse in pubblico”, recita il post.
Da qui la scelta di non chiudere a questo tipo di comunicazioni, ma di regolamentarle.
“Vietiamo regolarmente annunci pubblicitari da parte di politici che infrangono le nostre regole.”
Non solo politica: Facebook annuncia anche un cambio di look entro la primavera, nella versione desktop.
Si tratta della nuova possibilità di scegliere il “dark mode”, che stanca meno la vista.
Il social network sta distribuendo a un ristretto numero di utenti la sua nuova interfaccia desktop, che sarà a disposizione di tutti entro i tempi annunciati.
Il nuovo look, simile a quello dell’app Facebook per i dispositivi mobili, dà alla versione del social sul computer un aspetto più pulito e ordinato. Inoltre, offre la modalità scura, che consente di impostare uno sfondo nero per affaticare meno gli occhi e risparmiare un po’ di batteria. Il dark mode è già stato abbracciato dai sistemi operativi per computer e smartphone, e da numerose applicazioni tra cui Messenger e Instagram, Twitter e YouTube.