1. Il funnel dei pirati nel growth hacking
di Salvatore Pio Caputo
Tempo di lettura: 4 minuti
Il funnel dei pirati nel growth hacking
Qual è il miglior modello di funnel marketing?
Moltissimi libri di marketing parlano di funnel marketing, il classico percorso che il cliente segue dalla fase di conoscenza dell’azienda fino alla fase di acquisto, che viene rappresentato attraverso un imbuto.
Esistono innumerevoli tipi di funnel, che sono differenti in base al tipo di azienda in questione. I principali modelli sono però i seguenti due:
- Il funnel AIDA
- Il funnel AAARRR, detto appunto il funnel dei pirati!
AIDA è l’acronimo di Attenzione, Interesse, Desiderio e Azione. Questo modello insegna che la prima cosa su cui lavorare è l’attenzione dell’utente, cioè accendere il suo interesse e suscitare il suo desiderio per incoraggiarlo poi all’acquisto. È un modello un po’ datato (circa 120 anni), ma che può risultare utile ancora oggi.
Il funnel dei pirati rappresenta, invece, un’evoluzione più completa del precedente. Ogni lettera dell’acronimo AAARRR rappresenta una fase del funnel utile per analizzare il percorso del cliente e a raccogliere una serie di informazioni cruciali.
Cos’è allora il growth hacking?
Il termine Growth hacking si riferisce a delle strategie focalizzate esclusivamente sulla crescita aziendale. L’obiettivo delle strategie di growth hacking è generalmente quello di acquisire il maggior numero possibile di utenti o clienti spendendo il meno possibile.
Quindi, come funziona questo growth hacking?
Ogni azienda, attraverso il growth hacking, cerca di capire perché cresce o perché non cresce e mette in piedi l’implementazione di strategie affichè questa crescita venga perseguita.
Molte aziende usano proprio il “pirate funnel” come ricetta per la crescita. Come fanno? Andando a misurare i risultati di ogni fase del funnel, e andandoli poi a confrontare per tirare fuori i KPI più utili allo studio e alla correzione delle proprie strategie di funnel marketing.
In altre parole, il growth hacking è un processo di sperimentazione data driven (orientato ai dati, tienilo bene a mente), utile a tutte quelle aziende che vogliono crescere, innovarsi, trasformarsi. Sperimentare non significa farlo solo ogni tanto o a caso, ricordiamoci che il tempo e le risorse di un’azienda sono limitati e vanno ottimizzati. Il growth hacker è, a tutti gli effetti, un lavoro svolto da una funzione aziendale, che ha il compito di effettuare dei test.
Ma perché effettuare dei test se l’azienda va bene?
Perché non esiste la formula aziendale perfetta che rimane inalterata nel tempo e l’economia attuale dimostra che qualunque mercato può essere stravolto in breve tempo da fattori esterni, quindi bisogna sempre essere pronti a trovare il punto del funnel nel quale si è più deboli (il cosiddetto collo di bottiglia) e migliorarlo!
Il funnel dei pirati nel growth hacking