2. PORSCHE E BOEING PER LA FLYING REVOLUTION
di Antonino Ferro
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Molte aziende scommettono sulla nuova frontiera del flying car per rivoluzionare i viaggi di media distanza nelle città e nelle aree suburbane. Da Boeing a Uber, lo sviluppo dei primi veicoli a decollo verticale e in doppia configurazione stradale/aerea saranno la nuova conquista del business. La casa automobilistica tedesca Porsche annuncia ufficialmente la collaborazione con Boeing, la più grande azienda nel settore aerospaziale, per introdurre una vera rivoluzione nell’ambito della mobilità urbana. Le auto che si alzeranno in volo e in un sol colpo si lasceranno alle spalle i problemi del traffico stradale rappresentano la futura frontiera della mobilità. Dopo vari esperimenti ai diversi prototipi di start-up e aziende hi-tech che negli ultimi anni hanno effettuato vari test di volo in giro per il mondo, anche i più grandi brand del settore automobilistico iniziano a dimostrare un interesse concreto verso questo campo, che sembrerebbe destinato ad esplodere nel prossimo decennio anche se per molti sembrerebbe ancora qualcosa di futuristico. Si tratta di un accordo che ha come obiettivo quello di esplorare le possibilità di sviluppo dei veicoli terra-aria per il trasporto privato.
Porsche, come spiegato da Detlev von Platen, membro del CDA del reparto vendite e marketing della Casa tedesca, scommette in maniera decisa sul fronte auto volanti: “Stiamo combinando la forza di due aziende leader internazionali per puntare ad un segmento di mercato potenzialmente importantissimo in futuro.” Porsche mira ad un miglioramento nell’ambito della produzione di automobili sportive e volanti, diventando un marchio leader della mobilità premium. Le aziende lavoreranno congiuntamente per valutare tutti gli aspetti relativi allo sviluppo di un velivolo ad alimentazione elettrica, in grado di decollare ed atterrare in verticale come un elicottero, e che quando si muove in strada possa garantire le prestazioni di una Porsche.
La casa automobilistica ha recentemente tolto i veli alla prima automobile elettrica, la Taycan, ma sembra voler guardare più lontano. La casa automobilistica tedesca intende allargare i suoi orizzonti come costruttrice di vetture sportive, diventando un brand leader nella mobilità del flying car. A lungo termine, questo potrebbe voler dire passare alla terza dimensione del viaggio. Aurora Flight Sciences, a tal proposito, sta già sviluppando un concept che anticipa le forme di un veicolo capace di decollare verticalmente e di atterrare. Il prototipo verrà successivamente costruito e collaudato. Porsche e Boeing sono uniti sotto questo punto di vista dalla precisione dell’ingegneria, dallo stile e dall‘innovazione.
Per quanto visto finora l’elettrificazione delle auto ha trovato in poco tempo un grande filone di sviluppo grazie al passaggio intermedio di soluzioni ibride e piattaforme che offrono spazi adeguati ai componenti elettrici in sostituzione dei classici mezzi a combustione che diventano una risorsa sempre meno disponibile. Interessante sarà capire se Boeing e Porsche lavoreranno su un concetto di “drone” o su propulsori che cambiando posizione sono in grado di dare anche spinta forte per maggiore velocità. Si ricorda che Porsche già nel passato si era lanciata nell’aviazione prestando dei suoi motori ma con scarso successo; ora la sfida è decisamente più ambiziosa. Boeing non è l’unica realtà del settore degli aeromobili a muoversi verso lo sviluppo di auto volanti.
Lo scorso anno, la rivale Airbus ha annunciato un’intesa con Audi proprio in questo settore. Secondo uno studio condotto da Porsche nel 2018, il mercato della mobilità urbana aerea dovrebbe accelerare a partire dal 2025, il trasporto privato terra-aria è la prossima frontiera di business, l’obiettivo è esplorare le possibilità di sviluppo di questi velivoli. Tuttavia, i nodi da sciogliere sono ancora moltissimi. L’aver già annunciato un veicolo premium significa anche costi elevati e numeri limitati. Quindi calcolando che siamo nel 2020 sarà difficile che in cinque anni giri un Boeing-Porsche, ma forse non per chi frequenta alcuni paradisi come Dubai dove non vedono l’ora di salire su questi mezzi che si muovono in aria. Il rapporto del: The future of vertical mobility, realizzato da Porsche Consulting afferma che entro entro il 2035 ci saranno 23mila veicoli elettrici a decollo verticale sulle metropoli del mondo (la sigla internazionale che identifica queste auto volanti è eVTOL).
Molto attivo in questo settore è anche Uber Air, il ramo aziendale di Uber che sta progettando un servizio di taxi volanti, pronto per la fase di sperimentazione negli Stati Uniti, già dal 2020. Per la commercializzazione, le stime fanno ipotizzare una decina di anni, in tempo per le Olimpiadi di Los Angeles del 2028. Dunque entro il 2030, secondo Dara Khosrowshahi, CEO di Uber, potrebbe iniziare il servizio di aerotaxi, prenotabile con un’App e dai costi non proprio accessibili. Il colosso che costruisce aerei di linea, Airbus, a fine gennaio ha testato il primo taxi volante senza pilota: si chiama Vahana e ha volato per meno di un minuto ad un’altezza di cinque metri dal suolo. Ovviamente è un prototipo che rende evidente il livello di investimento tecnologico ed economico dietro a questi taxi del futuro. Nessuno vuole arrivare ultimo. Infatti della partita fanno parte oltre Boeing anche la startup di Larry Page, fondatore di Google.
Restano però, tanti problemi a cui dare soluzione. Prima di tutto la sicurezza dei mezzi e l’incolumità dell’utente, poi la durata delle batterie trattandosi di velivoli ad alimentazione elettrica e infine il grande muro da abbattere sarà soprattutto la logistica degli hub urbani per consentire decollo ed atterraggio da una parte all’altra della città. Chissà cosa potrebbe accadere in città come Milano e Roma, dove al traffico terrestre si aggiungerebbe quello aereo.