5. Il ritorno di Postalmarket, tra innovazione e tradizione
di Erica Lo Verso
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Proprio come succede in amore, anche nel mondo del business vi sono brand e aziende che “fanno giri immensi per poi ritrovarsi”: è questo il caso di Postalmarket, che ha alle spalle un lungo e importante percorso imprenditoriale, fatto di alti e bassi e di continui cambiamenti che ne hanno determinato la scomparsa dalla scena competitiva ma sulla quale è pronta a ritornare nei prossimi mesi, entro Natale.
La storia di Postalmarket inizia nel 1959, anno in cui l’azienda fu fondata a Milano da Anna Bonomi Bolchini, imprenditrice già prima che le donne potessero ufficialmente occuparsi di business e soprannominata “La signora della finanza”. Per tale attività, venne importato in Italia il modello statunitense della vendita per catalogo, ottenendo un enorme successo, tanto che tra gli anni Ottanta e Novanta l’azienda divenne leader nel mercato delle vendite per corrispondenza (in particolar modo nelle categorie: abbigliamento, accessori e cosmetici). Inoltre, a contribuire alla notorietà di tali cataloghi è stata la scelta di personaggi famosi, italiani e internazionali, come testimonial, tra cui Ornella Muti, Romina Power, Monica Bellucci, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Brooke Shields etc.
Tuttavia, dopo il periodo di gloria iniziale, dagli anni Novanta iniziò lentamente il suo declino a causa dei problemi finanziari che si verificarono nelle successive acquisizioni dell’azienda, e che ostacolarono ogni tentativo di salvataggio, comprese soluzioni innovative, come l’introduzione dell’e-commerce da parte dal senatore Eugenio Filograna, e sviluppato concretamente attraverso la nascita di Postalmarket Revolution nel 2009 ad opera dell’imprenditore Stefano Bortolussi.
La conversione dell’azienda al mondo digitale non ha impedito il suo fallimento nel 2015 ma ha rappresentato una svolta importante per i suoi sviluppi più recenti, in quanto è in questa veste che lo scorso mese è stata rifondata col nome Postalmarket Srl, dall’imprenditore Bortolussi, che ha continuato a credere in questo progetto, e al suo partner tecnologico, Francesco D’Avella, titolare della piattaforma Storeden. L’idea è quella di rilanciare Postalmarket in versione sia analogica (con un catalogo leggero, per gli abbonati) sia digitale, per cavalcare l’onda dell’e-commerce da un lato, ponendosi l’obiettivo di diventare “l’Amazon italiano”, e soddisfare i clienti più nostalgici abituati alla versione cartacea del catalogo dall’altro.
La storia di questa azienda e il nuovo progetto, offrono non pochi spunti di riflessione. In primo luogo, porsi obiettivi ambiziosi dopo un lungo percorso instabile e con ripetuti fallimenti, è segno di determinazione e coraggio di chi, nonostante tutto, non vuole arrendersi rinunciando ai propri sogni ma investire tempo e risorse per far riemergere un’azienda che ha fatto la storia e che può continuare a farla, adattandola al nuovo contesto competitivo. In secondo luogo, la scelta di non eliminare completamente il catalogo cartaceo, oltre al fatto di poter raggiungere i vecchi (potenziali) clienti, dà un’idea di continuità tra innovazione e tradizione, tra passato e presente, arricchendo il vecchio medium di un significato emotivo che porterebbe ad instaurare un legame più profondo con il cliente, il quale rappresenterebbe il punto di partenza principale per la rinascita dell’azienda.