5. DALLA VIA DELLA SETA A ONE BELT ONE ROAD
di Omar Ciaccio
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“Quivi si fae molta seta”. Così, Marco Polo descrive ne “Il Milione” l’economia della Cina, grande nazione con grande ambizione, che dal passato ad oggi ha portato questa grande potenza ad essere uno dei maggiori portatori di interessi commerciali in tutto il mondo. Nel 1877 per la prima volta viene citata da un geografo tedesco “la via della seta”, un passaggio fruttifero di scambi tra i più grandi attori commerciali nella storia del nostro globo.
Se dovessimo aumentare l’obbiettivo del nostro punto di vista, potremmo tutti vedere come la storia segua una linea di eventi che ciclicamente, anche cambiando attori e forma, si ripetono.
“Machiavelli teorizza un tipo particolare di ciclicità: quello che va dalla rovina alla grandezza, all’ozio, alla debolezza, per poi tornare di nuovo alla rovina; quello che va dall’ordine al disordine per poi tornare all’ordine, dal bene al male e dal male al bene”.
Basti pensare a come l’800’ sia stato caratterizzato dalle grandi imprese di sviluppo industriale inglesi o il 900’ dal corrispettivo arrembaggio americano, che ha retto sino ad oggi. Volendoci spingere ancora un po’ nello studio dell’introspettiva dei modelli appena citati, potremmo notare delle grandi linee che danno una forma a questi grandi sistemi economici, spiegandoci passo per passo come questi abbiano dato vita ai più efficienti flussi di cambiamento della storia contemporanea. Punti cardinali ad esempio possono essere: gli investimenti esteri, una rivoluzione industriale interna alla ricerca delle tecnologie più all’avanguardia e la creazione di infrastrutture nei luoghi più strategici per favorire gli scambi. Questo è appunto oggi l’obbiettivo del paese guidato da Xi Jinping, il quale ha elaborato due piani: Made in Cina 2025 e il One Belt One Road; le idee sono chiare, il progetto consiste in una grande rivoluzione industriale e commerciale, che punta ad abbracciare il nuovo concetto di “Industria 4.0”, accantonando così il vecchio modello di economia basata sulla manodopera a basso costo, a stanziare grandi investimenti per la creazione di nuove infrastrutture, così da garantirsi nuove rotte commerciali. Insomma l’obbiettivo ultimo sembra proprio essere quello di diventare una top potenza economica a livello mondiale, fattore che senza ogni ombra di dubbio, ha scatenato, scatena e scatenerà delle ripercussioni (ad esempio l’attuale guerra sui dazi o la lotta per accaparrarsi il controllo delle reti 5G nel continente europeo tra USA-Cina).Le prospettive Cinesi sembrano grandiose e dubbie allo stesso tempo, chissà quale sarà l’epitaffio di questa storia, ci sarà un nuovo ciclo? Magari, appunto, guidato dalla Cina? Staremo a vedere, ma un vecchio detto cinese dice:
“Per quanto sia grande il mondo e diverse siano le genti, a tutti piacciono il sale e l’argento”.