1. La relazione ai tempi dei social: distanti ma vicini?

di Maria Fragale
Tempo di lettura: 3 minuti

La relazione ai tempi dei social: distanti ma vicini?

Come ben tutti sappiamo le nuove tecnologie che ci circondano si dimostrano essenziali per coloro che a chilometri di distanza desiderano mantenere in qualche modo un contatto coi propri cari.

Non solo questo, aldilà dell’aspetto affettivo, la tecnologia è stata veramente importante per tutto il mondo durante il periodo pandemico, durante quel periodo in cui la maggior parte delle professioni venivano svolte dietro ad uno schermo.

La relazione ai tempi dei social: distanti ma vicini?
Fonte: Pinterest

Principalmente questi pregi sono legati alla possibilità di avvicinare le persone distanti, ma se volessimo approfondire la questione ci verrebbero in mente tanti difetti, purtroppo, che possiede la tecnologia e minacce collegate ad essa.

Ci basta, semplicemente, pensare alla capacità della tecnologia di allontanare persone, raffreddare rapporti ed evidenziare la distanza fisica e mentale. Siamo abituati al tutto e subito, alla rapidità, alla risoluzione immediata di ogni cosa, alla risposta pronta in qualche secondo, ma anche alla considerazione dell’amore, dell’amicizia e dei sentimenti in modo superfluo, come se fossero un qualcosa di sorpassabile e di cui poter far senza.

A tutto questo la Danimarca ha cercato di porre risposta istituendo la biblioteca umana in cui i libri sono sostituiti dalle persone che raccontano la propria esperienza di vita.

Negli eventi i partecipanti hanno a disposizione un vero e proprio catalogo da cui scegliere le proprie letture che in questo caso si incarnano in volti, occhi, sorrisi ed esperienze di vita differenti. Principalmente si ascoltano storie, eventi e vissuti, permettendo allo stesso tempo di andare oltre quelle che sono le idee, pregiudizi e stereotipi che ognuno di noi si crea davanti a qualcuno che non conosciamo.

La relazione ai tempi dei social: distanti ma vicini?
Fonte: Mediterraneaonlineonline.eu

Probabilmente per provare un’esperienza del genere è naturale che vi sia predisposizione verso le relazioni umane, comprensione, verso l’empatia ma anche verso persone che magari sono totalmente diverse da noi e che soprattutto presentano gusti e idee differenti dalle nostre. Partecipare ad attività come questa, penso, dipenda anche dalla nostra propensione all’ascolto altrui, capacità differente per ognuno di noi.

Tu parteciperesti?

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