McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo

1. McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo

di Andrea Margini
Tempo di lettura: 4 minuti

McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo

McDonald’s, come tutti sappiamo, è la catena statunitense di fast food più estesa al mondo contando circa trentasettemila ristoranti in tutto il globo.

Questo enorme successo non è dato soltanto dalla capacità di fornire un pasto veloce ed economico, ma soprattutto dalla sua capacità di innovare e creare punti di collegamento tra l’azienda ed il consumatore,  in modo tale che si senta come a casa.

Il problema principale

L’evento italiano di riferimento per il settore del design, ossia la Milano Design Week, attira ogni anno decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo, ovviamente portando alla città moltissimi vantaggi. Allo stesso tempo però mette alla prova gli spazi già ristretti della città, che spesso rendono difficile trovare un punto di ristoro dove condividere il pranzo con amici e conoscenti.

TableToGo

In occasione appunto di uno degli eventi di design più grande al mondo, nasce la collaborazione tra Leo Burnett (ovvero una delle più grandi agenzie pubblicitarie americane) e McDonald's che ha permesso il lancio di una particolare confezione mirata  a valorizzare la prenotazione dall’app McDonald’s e non solo.

Dall’analisi approfondita dei bisogni dei consumatori, nasce appunto TableToGo: una confezione speciale in edizione limitata creata con il cento per cento di carta riciclata ed allo stesso tempo può essere riciclata a sua volta al cento per cento.

Essa può contenere fino a due menù completi e, una volta aperta ed adagiata sui paletti dissuasori presenti in tutta la città di Milano, diventa un comodo ed innovativo tavolo per poter consumare un pasto veloce ed in compagnia, ottimizzando gli spazi presenti nella città e trasformando la metropoli italiana in un McDonald’s a cielo aperto.

Per poter ottenere il menù speciale il consumatore deve inquadrare uno speciale QR code presente sui paletti dissuasori, così da accedervi tramite l’applicazione, da cui fare direttamente l'ordine e ritirare comodamente il suo pasto in store.

McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo
Fonte: federicogamberini.it
McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo
Fonte: federicogamberini.it

Ovviamente l’idea della catena di fast food non era fine a sé stessa, ma lo scopo principale era quello di rafforzare il posizionamento del brand, definendolo come un qualcosa capace di dare alle persone momenti in cui sentirsi bene, in qualsiasi luogo e con chi vogliono. Questa idea nasce anche dal voler insegnare ed educare il suo consumatore ad utilizzare l'applicazione per effettuare ordini direttamente dallo smartphone. Infatti, il consumatore medio utilizza l’app McDonald’s soltanto per ottenere vantaggi economici in termini di offerte e quasi mai per poter accedere ad un vantaggio in termini di tempo, che porterebbe sicuramente un vantaggio ad entrambi.

McDonald’s e il suo innovativo packaging in edizione limitata TableToGo

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Nuove soluzioni per la tutela del Made in Italy

2. Nuove soluzioni per la tutela del Made in Italy

di Edoardo Carpi
Tempo di lettura: 4 minuti

Nuove soluzioni per la tutela del Made in Italy

Il tema della tutela del Made in Italy è da sempre al centro di numerosi dibattiti. Secondo le stime OCSE nel 2018 i danni alle imprese italiane, derivanti dall’abuso del brand “Made in Italy", hanno superato i 30 miliardi di euro.

Per arginare la contraffazione di prodotti italiani, oltre agli strumenti normativi, nel tempo si sono sviluppate numerose soluzioni che utilizzano la blockchain per certificare l’origine dei prodotti. Utilizzando questa tecnologia infatti è possibile tracciare il prodotto garantendone l’origine di provenienza.

Nuove soluzioni per la tutela del Made in Italy
Fonte: economymagazine.it

La soluzione di Elision

Una di questa è Elision, startup nata dalla collaborazione di due imprese: 3rand Up Solutions, specializzata in servizi per l’anticontraffazione ed il consumer engagement, e H&S Custom, che si occupa di innovazione digitale applicata a tematiche di tracciabilità e lotta al mercato grigio. Entrambe le società fanno parte del gruppo italiano Tesisquare, azienda che si è distinta nel settore della ricerca di soluzioni innovative nel campo della supply chain.

In particolare, Elision utilizza la tecnologia IoT e Blockchain per creare un “passaporto digitale” ai beni di alta gamma, contenente informazioni sulla provenienza ed altre specifiche del prodotto, al fine di garantirne l’autenticità.

Questo sistema permette inoltre alle imprese che lo utilizzano di sviluppare uno storytelling ed una comunicazione che valorizzi il brand e la sostenibilità dei prodotti, creando un rapporto di maggiore fiducia con il cliente.

L’etichetta di Federitaly

Anche Federitaly, federazione che ha come obiettivo la tutela e la promozione del Made in Italy nel mondo, ha puntato sulla Blockchain: in collaborazione con la DFINITY Foundation, Federitaly ha creato l’etichetta “FederItaly 100% Made in Italy” che ,tramite la scansione di un codice QR, permette di accedere al certificato salvato sulla blockchain, dove sono verificabili numerose informazioni sul prodotto quali i materiali, la provenienza, il produttore e molto altro.

Negli ultimi anni i player che stanno investendo sulla blockchain, e sulle possibilità di certificazione che offre, sono in continua crescita. Questo è un dato importante perché lo sviluppo di queste tecnologie, insieme alle normative emanate dallo Stato e dall’Unione Europea, forniscono strumenti validi per proteggere le imprese italiane e tutelare al meglio le nostre eccellenze.

Nuove soluzioni per la tutela del Made in Italy

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Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alla serie più famose

3. Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alle serie più famose

di Irene Beghini
Tempo di lettura: 4 minuti

Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alle serie più famose

Lo scorso 12 Aprile è stata lanciata la nuova collezione di Lacoste X Netflix, annunciata prima attraverso un comunicato stampa dell’azienda di streaming e successivamente sulle pagine social dell’azienda francese.

In che cosa consiste?

La collaborazione tra le due aziende è incentrata su quelle che sono le serie che più hanno appassionato il pubblico di Netflix, come ad esempio: “Stranger Things”, “Bridgerton”, “Lupin”, “La Casa di Carta”, “The Witcher”, “Sex Education”, “Shadow and Bone” ed “Élite”.

Essa comprende tute, polo, felpe e tanti altri capi, alcuni di essi sono già disponibili in alcuni punti vendita Lacoste e sui siti web di entrambe le aziende.

Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alla serie più famose
Fonte: saywho.it

Unione delle due aziende

Dalle prime immagini estrapolate dai video condivisi nella pagina Instagram di Lacoste si può notare come nel caso della collezione riferita a Stranger Things il logo è rivisitato in un modo “demo-dile”, unendo la creatura “Demogorgone” all’iconico coccodrillo; mentre in altri casi si può notare il simbolo Lacoste ricollegabile facilmente alla serie a cui si fa riferimento, come ad esempio per Bridgerton.

Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alla serie più famose
Fonte: saywho.it

La fusione tra i due differenti business è stata possibile grazie al mix perfetto dei design, che unisce le due iconiche identità aziendali.

Dal comunicato stampa dell’azienda di streaming si può evincere come questa collezione viene vista come un potente mezzo di story telling, le parole usate dal Vice President For Consumer Products sono state:

“Questa collezione rappresenta un modo avvincente e creativo per permettere ai fan di esprimere il proprio amore per le nostre storie e personaggi."

Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alla serie più famose
Fonte: saywho.it

Netflix e le aziende di abbigliamento

Per Netflix questa non è la prima volta che collabora con azienda di moda; infatti, si era già cimentata nel mondo del merchandising attraverso una collaborazione con H&M nel 2021 e con Vans nel 2022.

L’azienda crede infatti che quest’ultima collezione gli permetterà di connettersi con il proprio pubblico, questo grazie anche alle serie TV scelte: serie che abbracciano diversi valori e molteplici tipi di pubblico, aspetto che ha permesso di presentare tale collezione come “collezione per tutti”.

La deputy CEO di Lacoste ha definito la collezione come il fantastico “incontro tra due mondi e tra due riferimenti globali nel campo della creatività e dell’innovazione”.

Lacoste X Netflix: una collezione interamente dedicata alle serie più famose

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4. Air: come il marketing ha cambiato la storia

di Giuseppe Cirignotta
Tempo di lettura: 4 minuti

Air: come il marketing ha cambiato la storia

La storia

“Non è un film su Michael Jordan, non è un film di sport e neanche un film storico."

Ben Affleck definisce così “AIR” il film uscito a inizio mese dedicato al lancio del celebre brand in onore del campione di basket. Da buon film americano non può mancare il richiamo alla “guerra”: la battaglia è in questo caso a colpi di milioni tra Nike, Adidas e Converse.

Il film rispecchia perfettamente le parole di Affleck, Jordan si vede in pochi frangenti e di spalle, non dice mai una parola. Sotto i riflettori c'è infatti il team marketing di Nike che, disponendo di minori risorse rispetto ai competitor, decide di puntare il suo budget irrisorio su un unico giocatore, piuttosto che su diversi talenti. Si fa all-in su una unica matricola: Michael Jordan.

La nascita

Per quanto riguarda il settore del basket, nei primi anni Nike era fortemente in svantaggio, soprattutto rispetto alle Converse che venivano invece utilizzate da tutti i campioni. Pensate che in questo sport Nike copriva solamente il 17% del mercato.
La capacità del brand americano fu quella di riconoscere il talento di Michael e di convincerlo, grazie alla madre, a sposare il progetto Nike piuttosto che la collaborazione con Adidas, inizialmente fortemente desiderata da Jordan.

Adidas e Converse compirono l’errore di trattare Jordan come uno dei tanti campioni, i quali indossavano i colossi tedeschi e americani. Nike, invece, dedicò e costruì un modello di scarpe totalmente ispirato a Michael. A riconoscere per prima il valore di quelle scarpe fu la madre.

Il brand americano addirittura ideò una scarpa in onore dei colori della squadra di Michael, i Chicago Bulls. Il problema? Ai quei tempi c’era una regola in NBA che prevedeva il predominio del colore bianco nelle calzature da gioco, costringendo al pagamento di una multa qualora questa regola non fosse stata rispettata. Nike scelse il rosso come colore predominante per il primo modello, accettando volontariamente di pagare la multa ad ogni partita. È proprio grazie all’impatto che Jordan e Nike ebbero sull’NBA che quest’ultima cambiò le regole.

Non a caso Jordan ancora oggi riceve una cospicua percentuale di guadagno sulle vendite di qualsiasi accessorio o sneakers con il suo nome.

Una scarpa è una scarpa finché mio figlio non la indossa.

Bisogna dire che la madre ci abbia visto davvero lungo.

Strategia vincente

La strategia di Nike di creare un brand attorno ad un solo giocatore ha cambiato la storia dello
sport, sia in termini di produzione sia in termini economici. Il successo delle Jordan arrivò non solo grazie alle prestazioni e al carisma di Michael, ma anche perché il brand divenne uno status symbol della cultura hip hop americana, che in quegli anni era fortemente in ascesa.

Il valore delle sneakers a marchio Jordan è in continua crescita: basti pensare che la prima scarpa prodotta per lui, ad oggi, vale più di $15.000.

Air: come il marketing ha cambiato la storia

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Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan

5. Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan

di Annaluce Ferrari
Tempo di lettura: 4 minuti

Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan

Warner Bros ha finalmente confermato l’arrivo della nuova serie TV basata sulla saga cult di Harry Potter.

Questo annuncio accompagna la nascita di MAX, il nuovo canale di streaming di Warner Bros Discovery che combinerà HBO Max e Discovery+ negli Stati Uniti a partire dal 23 maggio. La serie farà il suo debutto sulla piattaforma tra il 2025 e il 2026.

Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan

Fonte: youtube.com/@hbomax

Cosa ci possiamo aspettare

La storia del giovane mago verrà raccontata nuovamente in un “fedele adattamento” dei volumi originali.

J.K. Rowling (autrice dei romanzi e produttrice esecutiva della serie) ha infatti dichiarato:

L’impegno a preservare l’integrità dei miei libri è importante per me. Non vedo l’ora di prendere parte a questo nuovo adattamento che permetterà di approfondire i contenuti dei libri, come solo una serie televisiva può fare”.

Per il momento l’impegno tra Warner Bros e l’autrice inglese sembra essere a lungo termine: si prevede, infatti, una serie TV lunga un decennio, in grado di trasporre a pieno il contenuto dei sette libri. Gli otto film originali (2001-2011) hanno infatti, per ragioni di tempo, omesso numerosi dettagli, storie secondarie e personaggi contenuti nel mondo fantastico della Rowling e cari ai lettori dei romanzi.

Il cast sarà completamente nuovo e, a detta del critico cinematografico Jeff Sneider, si cercherà di renderlo il più inclusivo possibile. Casey Bloys, alla guida dei contenuti di MAX, ha dichiarato:

Harry Potter è una storia con al centro i valori dell’amore e dell’accettazione di chi si è. Questa è la nostra priorità. Siamo lieti di offrire al pubblico l’opportunità di scoprire Hogwarts in un modo completamente nuovo. Harry Potter è un fenomeno culturale ed è chiaro che ci siano ancora amore e sete per il suo mondo magico.

Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan
Fonte: imdb.com

La reazione dei fan

Con 450 milioni di copie vendute (tradotte in 79 lingue) e più di 9 miliardi incassati al botteghino, il valore complessivo del brand di Harry Potter si aggira intorno ai 25/30 miliardi di dollari. Il successo della saga è stato immediato e la storia del “Golden Trio” è rimasta nei cuori dei fan di tutto il mondo. Più recentemente infatti, dopo più di 25 anni dalla pubblicazione del primo volume, il nuovo videogioco Hogwarts Legacy ha superato i 12 milioni di copie vendute nel giro di poche settimane, garantendo un fatturato di 850 milioni di dollari. Un successo inaspettato, anche per l’editore, che dimostra quanto ancora i fan siano affezionati al franchise.

È proprio questo affetto che rischia però di bocciare prima del nascere il nuovo progetto della Warner Bros. Nonostante i film abbiano i loro difetti (scarsa linearità della regia, assenza totale o parziale di alcuni personaggi, effetti speciali datati), i “Potterhead” continuano a riguardarli ogni anno (è tradizione in molte case fare la maratona durante le vacanze di Natale) e non sono pronti a superare il formidabile cast formato da Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint. Non si contano i commenti negativi sotto l’annuncio della nuova serie sui profili Instagram di @hbomax e @harrypotterfilm, dove i fan chiedono, al posto del reboot, diversi spin-off sulle trame e i personaggi dei libri più trascurati nei film.

Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan
Fonte: cinema.everyeye.it/

D’altro canto, è chiara l’intenzione di Warner Bros di riproporre uno dei suoi franchise più remunerativi nel format preferito dalle nuove generazioni, la serie TV, che non solo permette di essere più fedele ai libri grazie al maggior tempo a disposizione, ma potrebbe anche avere uno sguardo più inclusivo sia nel cast che nelle tematiche trattate, più vicino alla sensibilità dei giovanissimi. D’altronde Harry Potter è anche un romanzo di formazione che dovrebbe parlare più ai ragazzi che agli ormai adulti nostalgici. Altri romanzi dello stesso genere hanno subito il reboot sottoforma di serie TV (Shadowhunters e Percy Jackson – in uscita l’anno prossimo) ma, al contrario di Harry Potter, i film precedenti non erano stati all’altezza delle aspettative.

Riuscirà la nuova serie ad avere successo? O sarà un adattamento deludente in grado di rovinare l’intero franchise? È ancora presto per dirlo ma, a mio parere, se riuscissero ad assemblare un cast con la C maiuscola la serie potrebbe funzionare, soprattutto su un target più giovane.

Ritorno ad Hogwarts – il reboot che non piace ai fan

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NEAM GENNAIO 2023

Gennaio è l'inizio di tutto: nuovi progetti, obiettivi, abitudini... sogni. I buoni propositi sono tanti e il nostro augurio è che possiate realizzarli tutti. Prima, però, concedetevi giusto un attimo di buona informazione, che non fa mai male!

Scopri le cinque notizie che abbiamo selezionato per te:

1. The Last of Us, la serie TV da non perdere
2. Delate: l'app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto
3. Hey Disney!
4. Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!
5. "Yes, I do": il matrimonio dei Maneskin in a "Rush"

Buona lettura!


1. The Last of US, la serie TV da non perdere

1. The Last of US, la serie TV da non perdere

di Ettore Favatà
Tempo di lettura: 2 minuti

The Last of US, la serie TV da non perdere

Ne hai sentito parlare?

Tra i titoli videoludici più apprezzati di tutti i tempi c’è sicuramente “The Last of Us”. Uscito, per la prima volta nel 2013 su PS3 e successivamente su PS4 e PS5 con un remake mozzafiato, nel 2023 si ripresenta sotto una veste nuova: quella di serie tv.

Un’occasione da non perdere

Il 15 gennaio 2023, infatti, l’HBO ha trasmesso la prima puntata della nuova serie tv adattamento dell’omonimo videogioco con all’interno del cast volti celebri come Pedro Pascal nelle vesti del protagonista Joel, Bella Ramsey che invece interpreta la co-protagoniesta Ellie e Anna Torv, che abbiamo avuto modo di conoscere in  Mindhunter, Fringe e che nella serie è Tess.

1. The Last of US, la serie TV da non perdere
Fonte: "ciakmagazine.it"

La trama

La serie è ambientata nel 2023, vent'anni dopo la distruzione della civiltà causata da una misteriosa malattia che ha ucciso persone e le ha trasformate in orrendi e pericolosissimi zombie. In questo contesto, un contrabbandiere disincantato di nome Joel (Pedro Pascal) viene incaricato di scortare la quattordicenne Ellie (Bella Ramsey) presso una lontana zona di quarantena, in quanto la ragazza potrebbe nascondere il segreto per curare l'epidemia.

Cosa ne pensa la critica?

È stata una delle serie più aspettate di sempre e da subito è stato accolto positivamente dalla critica. Gran parte di questa ha giudicato “The Last of Us” come il miglior adattamento di un videogioco mai realizzato e questo non soltanto per via delle performance degli attori ma anche per la qualità delle ambientazioni e del ritmo narrativo che riesce a mantenere un buon livello di tensione.

1. The Last of US, la serie TV da non perdere
Fonte: "corriere.it"

Dove vederla?

È possibile vedere la serie Sky Atlantic nella notte tra la domenica e il lunedì, in contemporanea assoluta con la messa in onda di HBO, alle 03:00 del mattino in lingua originale e poi alle 21:15 del lunedì nella versione sottotitolata. I primi episodi sono disponibili anche su NOW.

Tu le hai viste? Cosa ne pensi?

The Last of US, la serie TV da non perdere

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2.Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto

2. Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto

di Irene Costa
Tempo di lettura: 4 minuti

Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto

Le migliori idee spesso sono le più semplici e nascono da un’esigenza di fondo. È questo il caso di Delate l’applicazione che converte i minuti di ritardo del treno in buoni sconto da spendere online. 

L’idea 

Sofia Di Bartolomeo e Roberto Paura, entrambi progettisti di app per mestiere, sono i creatori di Delate. 

Pendolari da sempre, viaggiano dall’hinterland romano alla capitale quotidianamente e hanno sfruttato le loro competenze in materia per trovare una soluzione ad un problema che per molte volte li ha visti protagonisti in prima persona: il ritardo dei treni. 

2. Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto
Fonte:" IlMessaggero.com"

Infatti, le condizioni generali dei contratti Trenitalia prevedono il rimborso in caso di ritardo solo se questo è dovuto ad una responsabilità diretta dell’azienda e ovviamente e questo molto spesso non è sufficiente a ripagare l’attesa e il disagio dovuti al ritardo. 

Come funziona? 

L’app è molto semplice da utilizzare. Una volta creato un profilo, basta inserire le informazioni relative al proprio viaggio prima della partenza e attivare la localizzazione: l’app calcolerà in automatico i minuti di ritardo del treno al termine del viaggio e aggiornerà il saldo dei punti 

I punti sono cumulabili e tramite essi si potranno attivare direttamente dall’app sconti su diversi negozi online. 

È possibile sfruttare il servizio su tutte le tratte offerte da Trenitalia: regionali, interregionali e alta velocità.

2.Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto
Fonte:"Delate"

«L'obiettivo è accrescere il numero di utenti e poter offrire sconti sempre più vantaggiosi. In futuro vorremmo siglare un accordo con Trenitalia, per trasformare i minuti di ritardo i buoni sconto per successivi viaggi o abbonamenti» dicono gli sviluppatori. 

La nascita e i risultati 

La primissima versione di Delate è stata creata nel 2019 interamente a spese degli ideatori ed è poco dopo stata selezionata dall’European GNSS Agency come una delle 30 app innovative per la prima fase di sviluppo di MyGalileoApp. 

L’idea non appena resa concretamente disponibile su App store e Play Store, ha da subito riscosso successo tra i pendolari e Damiano Cupelloni, presidente del Comitato dei Pendolari della linea Orte-Fiumicino, si è prefisso di farsi da promotore dell’app per riuscire ad incentivarne l’utilizzo a tutti i pendolari che vivono costati disagi dovuti alle cancellazioni e ai ritardi dei treni.

Delate: l’app che trasforma il ritardo dei treni in buoni sconto

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3. Hey Disney!

3. Hey Disney!

di Irene Beghini
Tempo di lettura: 2 minuti

Dopo essere stato annunciato qualche mese fa, in occasione del CES 2023, Amazon ha presentato per la prima volta al pubblico “Hey Disney! ”.

Hey Disney! è un assistente vocale basato su Alexa, nato da una collaborazione tra Disney e il colosso americano dell’e-commerce.

È già presente in alcune camere d'albergo del Polynesian Village Resort di Disney e inizialmente uscirà negli Stati Uniti.

3.Hey Disney
Fonte:" disneytips.com"

Le funzionalità del prodotto sono molteplici, partendo dalle funzionalità classiche dell’assistente vocale (domande relative al meteo, impostare sveglie o timer) si arriva fino alla richiesta di informazioni relative ai parchi Disney e soprattutto i bambini potranno essere parte integrante del prodotto.

Infatti, i bambini potranno interagire con oltre venti personaggi, dei film Disney, Pixar e Star Wars, i quali potranno: rispondere a varie domande poste dagli utenti, raccontare storie, partecipare a giochi o proporre attività legate al mondo Disney.

Hey Disney! sarà compatibile con Disney MagicBand, il braccialetto interattivo introdotto da poco nei parchi americani Disney per le funzioni interattive e personalizzate.

3. Hey Disney!
Fonte:" Amazon.com"

Il punto di forza principale di questo nuovo prodotto potrebbe essere la personalizzazione e l’interazione personale con i vari personaggi: questo potrebbe essere molto interessante per i fan che, in questo modo, possono relazionarsi in maniera differente con i propri personaggi preferiti.

“Un’innovazione nel campo dello storytelling” ecco come lo ha definito Amazon nel comunicato rilasciato per annunciare il nuovo assistente vocale.

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4. Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!

4. Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!

di Maria Fragale
Tempo di lettura: 3 minuti

Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!

Tutti noi, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo sognato di partire per una crociera di almeno due settimane con destinazione il  mare e annesso tanto relax e divertimento.

Bene, per qualche momento già stavamo sognando ad occhi aperti ma in realtà vorrei porre attenzione su un altro tema su cui MSC Crociere si è già ben espressa.

Il tema in questione è la sostenibilità a bordo, si esatto, avete capito bene, la sostenibilità in crociera.

4. Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!
Fonte: "SiViaggia.it"

Lo spot per la sostenibilità di MSC

Il nuovo spot pubblicitario lanciato da Msc (che punta a raggiungere l’impatto zero entro il 2025) si focalizza sull’intenzione di rendere le crociere del futuro sempre più caratterizzate da azioni che puntano sul risparmio energetico, su ristoranti che vogliono proporre piatti ‘green’, su un carburante più pulito , su navi che svolgeranno la loro attività emettendo meno rumore possibile e allo stesso tempo utilizzando un carburante più pulito.

Il nuovo spot viene girato a bordo della MSC World Europa (nave alimentata a Gnl) e vuole quindi mostrare sia l’attuale impegno da parte dell’azienda, per i temi legati alla sostenibilità, sia le sfide e obiettivi che si prefigge di affrontare e raggiungere per il futuro.

4. Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!
Fonte: "AboutPharma.com"

Il messaggio viene diffuso attraverso i vari social media, la televisione e stampa.

Allo stesso tempo, il direttore marketing, Andrea Guanci, definisce come, l’attività di comunicazione sia legata anche al fatto che si vuole sempre ricordare il posizionamento premium del brand.

Non mancano ulteriori attività in cui Msc Crociere cerca di mostrare la sua vicinanza ai temi ‘Green’, ne è un esempio il branded content televisivo, che vedrà Msc come partner di un programma di sostenibilità in onda su Rai2.

Sono tante, quindi, le attività sia svolte (oggi) che pensate per il futuro e noi, non vediamo l’ora di poterle vedere realizzate!

Sostenibilità in Crociera? Msc risponde!

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