5. La svolta “green” del fast fashion?

                   di Carlotta Maggi
Tempo di lettura: 3 minuti

 

Il 2020 ha segnato un anno di svolta sotto molteplici punti di vista, definito da molti “l’anno peggiore” per la vita di molte persone e, soprattutto, per molte aziende: è il caso di H&M, secondo gruppo di moda a livello mondiale, che ha chiuso lo scorso anno con una perdita di circa l’8%, trovandosi sempre di più con l’acqua alla gola.

I problemi si fanno sempre più difficili da risolvere, i risvolti positivi fanno fatica ad arrivare, e il gruppo di moda decide di dare una svolta al suo progetto, introducendo il servizio di noleggio abiti per 24 ore.

 

IL NOLEGGIO ABITI PER AIUTARE CHI HA BISOGNO

Il progetto del colosso svedese, chiamato “One/Second/Suit”, è partito ad aprile online nel Regno Unito e dovrebbe arrivare negli Usa il 13 maggio, seguendo la tendenza che ha coinvolto marchi del calibro di Twin Set e Urban Outfiters: consiste nella possibilità di affittare un abito, dalla taglia XS fino alla XXL, per 24 ore, dovendolo poi riconsegnare allo store in una apposita bag prepagata per il lavaggio a secco.

 

La svolta “green” del fast fashion?
Fonte: hm.com

 

 

“Abbiamo preso in considerazione il noleggio di abbigliamento da tempo e siamo così felici di offrire per la prima volta agli appassionati di moda la possibilità di noleggiare alcuni splendidi capi delle nostre collezioni Conscious Exclusive”, ha sottolineato Pascal Brun, responsabile della sostenibilità di H&M, in un comunicato. “Non vediamo l’ora di valutarlo, perché ci dedichiamo a cambiare il modo in cui la moda è fatta e consumata oggi”

 

Ciò che ha spinto l’azienda è lanciare questo servizio è stata la voglia di aiutare, chi non può permetterselo, a presentarsi in maniera consona a un colloquio di lavoro, desiderio nato a seguito di numerose ricerche hanno evidenziato come i datori di lavoro basino una buona parte della scelta dalle prime impressioni legate al candidato, tra le quali rientrano anche il modo in cui questi sono vestiti.

UNA SVOLTA GREEN

H&M è un gruppo che ha fatto del “fast fashion” la chiave del suo successo, permettendo loro di produrre 50 collezioni l’anno in media, con conseguenti impatti ambientali non trascurabili e sempre peggiori.

Il servizio “One/Second/Suit”, assieme alle collezioni sostenibili lanciate negli ultimi due anni, segna una svolta per la politica commerciale dell’azienda, facendole tastare il terreno per la possibile adozione di un piano di produzione sempre più orientato ad evitare l’impatto ambientale, incentivato anche dal calo, sempre più veloce, di redditività legato al servizio del fast fashion, come ci dimostrano il calo delle sue azioni del 57% negli ultimi 5 anni.

 

La svolta “green” del fast fashion?
Fonte: hm.com

Siamo davanti all’inizio della conversione della moda low cost? È ancora troppo presto per dirlo! Non ci resta che tenere sotto controllo la sua evoluzione e sperare di poter contare su un mondo della moda “green” al 100%.

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