4. Fare shopping come atto per salvare il mondo

di Carlotta Maggi
Tempo di lettura: 3 minuti

Fare shopping come atto per salvare il mondo

Viviamo in una società “accumulatrice” che vede il gesto dell’acquisto come una azione quotidiana, abitudinaria, che certe volte non è neanche mirata a un effettivo scopo pratico, ma è solo spinto dalla voglia di avere acquistato qualcosa di nuovo: in questo modo si accumula nel tempo tanta merce il cui utilizzo è stato, in certi casi, quasi inesistente.

Perché buttarla via quando la si può vendere? Ma soprattutto, perché è solo il web a offrire maggiori offerte di “reselling” e non è possibile trovare tali opportunità negli store fisici? A questo gap ci ha pensato  il governo tedesco che ha deciso di aprire il primo store fisico di oggetti di seconda mano nel department store Karstadt, a Berlino.

Fare shopping come atto per salvare il mondo
Fonte: weforum.org

IL RESELLING MA NON SOLO!

Si chiama “B-Wa(h)renhaus” lo store di 650 metri quadri situato in una delle principali via dello shopping berlinese inaugurato a settembre 2020, il cui nome nasce da un gioco di parole della lingua tedesca che unisce il termine “department store” e “preservare”.

Questo primo modello di store fisico dedicato al reselling offre principalmente abbigliamento, ma anche oggetti di elettronica e arredi, tutti rigorosamente second-hand!

Un’ulteriore novità la ritroviamo nel fatto che tutti gli oggetti che possiamo acquistare nel B-Wa(h)renhaus sono stati recuperati dal sistema di riciclo dei rifiuti urbani e dagli scarti di magazzino delle piattaforme, nel caso in cui sia impossibilitata la loro vendita.

Lo store, però, non si vuole limitare all’essere definito come un “semplice punto vendita”: sul tetto dell’edificio si svolgono eventi legati al riciclaggio e al riuso e due volte al mese si svolgono i “repair cafè”, nei quali è possibile riparare oggetti e dare loro vita nuova.

TROVARE NELLO SHOPPING UN INCENTIVO ALLA SOSTENIBILITÀ

L’inaugurazione del B-Wa(h)renhaus è solo uno dei punti della “politica zero rifiuti” di Stefan Tidow, Segretario di Stato per l’ambiente e la protezione del clima, che ha come obiettivo quello di rendere la città di Berlino una città “zero rifiuti” entro il 2030. Attraverso l’apertura del primo store fisico di reselling si è voluto inaugurare il nuovo modello di “centro commerciale del futuro”, con l’obiettivo di vedere l’apertura di altri store dello stesso genere in tutti i distretti della città di Berlino.

Fare shopping come atto per salvare il mondo
Fonte: Berlin.de

“Può diventare la nuova normalità acquistare beni usati”, afferma Tidow. “Le cose usate hanno un futuro: chi dà una seconda vita alle cose usate evita gli sprechi, risparmia le materie prime e protegge l’ambiente e il clima”.

Il processo di conversione a uno stile di vita sempre più green è aiutato anche del design del B-Wa(h)renhaus, totalmente coerente con gli altri store presenti nel grande magazzino, al fine di incentivare i clienti a entrare e a dare una occhiata, supportato, inoltre, dalla scritta all’entrata dello store: «Fare shopping e salvare il mondo».

Lo store vede prolungata la sua attività fino a febbraio 2021 e ci auguriamo che questo modello di shopping sostenibile possa approdare presto anche in Italia, così da avere sia incentivo ad adottare uno stile “eco-friendly” alla nostra quotidianità facendo ciò che più ci piace fare!

Fare shopping come atto per salvare il mondo

Leggi gli altri articoli di NEAM GENNAIO qui!