3. I nostri dati? Il nuovo testamento firmato Apple!
di Maria Fragale
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I nostri dati? Il nuovo testamento firmato Apple!
La diffusione sempre più avanzata della tecnologia ci impone dubbi e domande.
Probabilmente chi possiede buone doti informatiche comprende i temi legati alla diffusione dei dati, ai cosiddetti cookies (che in questo caso non sono quelli che mangiamo a colazione), al telemarketing, campagne social, campagne web, campagne via posta cartacea o elettronica.
Ma partiamo per gradi, partiamo ribadendo la diffusione dell’online in quasi la totalità dei servizi/prodotti presenti sul mercato; aprendo la nostra pagina Facebook (così come il nostro profilo Instagram) notiamo l’ennesima pubblicità, l’ennesima finestra con la scritta ‘Accetta tutti’ o ‘Rifiuta’.
Probabilmente la maggior parte di noi pur di continuare a visitare la pagina ricercata, cliccherà su ‘Accetta’; ma realmente, sappiamo cosa stiamo accettando? In sostanza stiamo dando il consenso al trattamento dei nostri dati personali relativamente a specifiche finalità di utilizzo.
Oggi la questione è molto dibattuta e fortunatamente il garante sulla privacy ha cercato sempre più di definire confini, limiti e specificità del marketing diretto autorizzato e non. Sono tanti i modi che ci permettono di proteggere i nostri dati ma, aldilà della questione marketing/privacy, un punto interessante su cui focalizzarci è: effettivamente, nel momento in cui non ci saremo più, i nostri dati che fine faranno?
Una potenziale risposta è arrivata da Apple proprio in questi giorni. La grande mela permetterà agli utenti iPhone di impostare una propria eredità digitale. In questo testamento digital agli eredi saranno consegnati accessi e dati relativi agli account legati all’iPhone (piuttosto che iPad e Mac) della persona.
Già dal 14 Dicembre 2021 la funzione è presente nell’aggiornamento iOS15.
L’utente Apple dovrà scegliere un nominativo a cui affidare, dopo la propria morte, le informazioni e dati sensibili (protetti dal sistema) evitando così la dispersione di questi; l’unica richiesta che l’azienda fa è quella di un certificato di morte che attesti appunto i pieni diritti di accesso per gli eredi.
L’azienda mette comunque a disposizione degli utenti un pannello attraverso cui monitorare il comportamento, rispetto alle autorizzazioni concesse, delle varie app installate sul proprio iPhone.
Resta interessante l’analisi economica di quante persone, effettivamente, sceglieranno di adottare un sistema di eredità di dati online rispetto a chi non comprenderà il valore, l’opportunità che ne viene offerta.
I nostri dati? Il nuovo testamento firmato Apple!