1. Il calendario dell’avvento come strumento di marketing: Caso Chanel

di Arianna Di Bella
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Il calendario dell’avvento come strumento di marketing: Caso Chanel

Dicembre, un mese frenetico caratterizzato da cene, auguri ma soprattutto regali. Per i più entusiasti l’euforia natalizia comincia fin da subito quando si va alla ricerca del calendario dell’avvento perfetto.

Negli ultimi anni i calendari dell’avvento hanno registrato una notevole crescita; si stima che circa il 37% degli europei ne abbia comprato uno per sé, mentre le percentuali di quelli regalati è del 61%.

Tutto questo successo è dovuto al fatto che i brand, realizzando un proprio advent calendar, cercano di costruire un appropriato strumento di brand awareness e di customer acquisition.

Alla base di tutto si ha un semplice concetto: l’esclusività. Il consumatore accoglie con molto entusiasmo l’idea di attesa del Natale accompagnata da una limited edition dei suoi brand preferiti.

Più specificatamente i calendari dell’avvento delle aziende beauty si sono evoluti diventando sempre più sofisticati ed elaborati. Il caso di oggi tratta proprio della maison di lusso più famosa al mondo: Chanel.

Il calendario dell’avvento come strumento di marketing: Caso Chanel
Fonte: luxgallery.it

CASO CHANEL

La casa di moda ha deciso di lanciare per la prima volta il suo calendario dell’avvento: una grande e accattivante scatola che riprende la forma della storica bottiglia di Chanel N°5, realizzata in occasione del centenario della fragranza iconica. Il prezzo è in linea con il posizionamento del brand: equivalente a circa 900 euro.

Diversamente da tutti gli altri calendari, all’interno dello scrigno si trovano 27 caselle numerati dal 5 al 31 e contenenti diverse sorprese del marchio. Non a caso è stato scelto sia il numero 5, come la profumazione iconica, che il numero 31, leggendario indirizzo dell’appartamento di Gabrielle Chanel.

Il calendario dell’avvento come strumento di marketing: Caso Chanel
Fonte: luxgallery.it

Chanel descrive il prodotto sul proprio sito come un calendario diverso da qualsiasi altro e un “pezzo da custodire per gli anni a venire disponibile in quantità ultra-limitate.

Un oggetto esclusivo, da autentici collezionisti, che deve saper fondere la vision del brand con il purpose di un calendario dell’avvento. Una sfida non facile da superare nemmeno per la lussuosa casa di moda che, secondo alcuni, non è riuscita ad essere all’altezza delle aspettative del proprio target.

LA POLEMICA

La maison in queste ultime settimane è stata duramente colpita da critiche di milioni di utenti sui social media a causa delle recensioni e delle aspettative infrante di una nota influencer californiana Elise Harmon.

La star di Tik Tok, dopo una serie di video, mostra il suo disappunto nello scoprire i regali del lussuoso calendario. Al suo interno si è trovata di fronte non creme o profumi ma dei banalissimi adesivi, magneti e un set di gioielli in plastica.

Un contenuto povero e scarno che fa pensare che gli oggetti appartengano a delle rimanenze di magazzino o di prodotti passati; tutto ciò per glorificare il marchio e illudere il consumatore finale di poter possedere qualcosa di lussuoso che, però, di lusso ha solamente il prezzo e il logo.

I video caricati sul canale Tik Tok della Harmon sono diventati talmente virali da scatenare una folla di follower a criticare e invadere il profilo instagram di Chanel per chiedere giustizia.

Questo episodio evidenzia come i luxury brand non possono più giustificare qualsiasi prezzo, nemmeno quando c’è di mezzo l’emozione della sorpresa. Alla base del successo di ogni marchio si trova la customer care e la soddisfazione del consumatore finale nel percepire il vantaggio dell’acquisto.

E voi cosa ne pensate? Cosa succede quando un brand del calibro di Chanel delude le aspettative?

Il calendario dell’avvento come strumento di marketing: Caso Chanel

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