Amazon e il suo Marketplace

Novità in cas(s)a Amazon

di Laura Marina Popa
Tempo di lettura: 2 minuti

Amazon da anni sta investendo in ricerca sui metodi di pagamento; sta lavorando ad un nuovo sistema che permette di acquistare i suoi prodotti attraverso la scansione del proprio palmo della mano e intanto, in Italia, sta testando la possibilità di dilazionare i pagamenti a tasso zero.

Questa funzione era già presente in altri paesi quali, Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Germania.

Per il momento il colosso americano dell'e-commerce non ha ancora diffuso un comunicato ufficiale, ma la notizia appare fondata alla luce dell’opzione presente in riferimento all’acquisto di alcuni prodotti con il metodo “Pagamento a rate mensili” e alla pubblicazione di una pagina sui “Termini e condizioni dei pagamenti a rate”.

L’opzione però presenta dei limiti. Infatti, non solo al momento è disponibile solamente per un campione di utenti, ma anche solo per determinati prodotti:

  • Prodotti nuovi (Amazon Warehouse Deals esclusi)
  • Dispositivi Amazon nuovi
  • Dispositivi Amazon certificati.
Amazon offre l'opzione dei pagamenti a rate
Fonte: iGizmo.it

 

Anche l’utente deve possedere una serie di requisiti per acquistare un prodotto su Amazon pagandolo a rate:

  • Residente in Italia
  • Account it attivo da almeno 1 anno
  • “Una buona cronologia di pagamenti su Amazon.it”, come si legge sul sito: vale a dire che occorre aver acquistato spesso sul marketplace
  • Possedere una carta di credito o di debito MasterCard, VISA o American Express. Escluse le carte prepagate e il circuito Maestro.

Una volta che si è usufruito del pagamento rateale, non sarà possibile dilazionare ulteriori acquisti finché l'utente non avrà finito di pagare le rate della precedente transazione.

La dilazione di pagamento consiste in cinque rate mensili comprese di Iva e senza alcun interesse o onore finanziario. I costi di spedizione vengono inclusi nella prima rata il cui pagamento avverrà il giorno della spedizione del collo, le successive saranno addebitate ogni 30 giorni a partire dalla prima.

L'utente non può chiedere una suddivisione differente dell'importo da pagare, ma può decidere di saldare in anticipo le rate in qualsiasi momento.

Chissà se Amazon con questa nuova strategia riuscirà a conquistarsi una fetta di mercato più grande di quella che già possiede.

Infatti, è uno dei pochi marketplace che consente di pagare in comode rate il che fa sì che si distingua dagli altri e-commerce, inoltre è provato che questo metodo di pagamento riesce garantisce una maggiore accessibilità ai certe tipologie di prodotti.

Amazon e il suo Marketplace
Fonte: TuttoTech.net

Voi ne fate parte di quel campione di utenti che ha accesso a questa nuova modalità? Inserisci un prodotto nel carrello e controlla se compare la dicitura: “Paga in 5 rate mensili da xx,xx €”.


Durante gli incendi molti animali sono rimasti feriti

L'Australia brucia. È tempo di salvare il nostro pianeta

di Dario Consoli
Tempo di lettura: 2 minuti

L’Australia brucia. Da oltre quattro mesi le fiamme stanno uccidendo decine di persone e milioni di animali, carbonizzando foreste e rigettando nell’aria tonnellate di CO2. Si calcola che a bruciare sia un area da 6 milioni di ettari, corrispondenti alla Lombardia, al Veneto e al Piemonte messi insieme.
A novembre è stato dichiarato lo stato d’emergenza, ma la stagione degli incendi è in realtà appena iniziata e sembra che il peggio debba ancora arrivare.

Una foto dall'altro dove possiamo vedere i vari incendi diffusi in Australia
Fonte: 4news.it

Cosa sta succedendo? Quali sono le ragioni dietro a questa catastrofe ambientale?

Attualmente in Australia è Estate e il 2019 si è confermato essere l’anno più caldo e più secco mai registrato dal 1900 ad oggi. Basti pensare che è mancato oltre un terzo della pioggia che solitamente cade sul continente. Nei mesi scorsi, l’incremento delle temperature, misto a siccità e venti forti, ha portato alla diffusione degli incendi, in particolare nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland.
Questa micidiale ondata di calore è stata provocata da una rara combinazione di fattori, come ci spiega in un post, ormai diventato virale su Facebook, Giorgio Vacchiano, ricercatore in selvicoltura e pianificazione forestale dell’Università degli Studi di Milano. Uno di questi fattori è il Dipolo dell’oceano Indiano (IOD), cioè un fenomeno di oscillazione termica delle temperature superficiali dell’oceano indiano, con la componente occidentale della massa d’acqua che può risultare molto più calda di quella orientale. Tale configurazione porta aria umida sulle coste africane e aria secca su quelle australiane. A tale fenomeno se ne sono aggiunti altri due, generando il mix letale: un improvviso riscaldamento della stratosfera, con oltre 40 gradi di aumento nella zona antartica, che ha portato ulteriore aria calda e secca sull’Australia; una fase negativa dell’oscillazione antartica, cioè lo spostamento da nord a sud di una fascia di venti a bassa pressione attorno all’Antartide. Tale fenomeno avrebbe contribuito anch’esso a portare aria calda sul continente.

Durante gli incendi molti animali sono rimasti feriti
Fonte: inMeteo.it

Si è vero, stiamo parlando di fenomeni naturali. Ma le condizioni estreme con le quali si sono presentati si legano inequivocabilmente ai cambiamenti climatici provocati dalle eccessive emissioni di CO2 nell’aria da parte dell’uomo.

Richard Betts, responsabile della ricerca sugli impatti climatici presso il Met Office Hadley Center, ha spiegato che “la temperatura media in Australia è di circa 1,4° C più calda rispetto alla temperatura media globale nel periodo preindustriale” e che “le temperature a dicembre in Australia, che si sono verificate di recente, sono estreme per ora, ma sarebbero normali in un mondo con un riscaldamento che aumenta di 3 gradi”. Il clima favorevole agli incendi si presenta naturalmente, ma sta diventando più severo e diffuso a causa dei cambiamenti climatici. Limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C contribuirebbe ad evitare ulteriori aumenti del rischio di condizioni meteorologiche estreme.

Ecco perché il governo australiano viene accusato come principale responsabile di queste catastrofi. L’Australia ha ottenuto il peggior punteggio assoluto nella valutazione della politica climatica da parte del Climate Change Performance Index del 2020. È inoltre uscita dagli accordi di Parigi e ha cancellato la Garanzia Energetica Nazionale, un programma che avrebbe dovuto ridurre le emissioni di Co2.

Da un lato il mondo pulito e curato, dall'altro il mondo che brucia per azioni dell'uomo
Fonte: ilmeteo.it

Il problema principale risiede nella natura dell’economia australiana, che ruota attorno all’esportazione di carbone, un combustibile fossile la cui estrazione non è compatibile con il raggiungimento degli obiettivi di Parigi per contenere la temperatura della Terra.
La realtà è comunque molto più articolata e complessa, ed ammettere che i veri responsabili di queste catastrofi ambientali siamo un po' tutti è sicuramente più difficile che puntare il dito contro il primo ministro Morrison o chi lo ha eletto. La produzione di energia, il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’allevamento intensivo, i trasporti, la deforestazione, sono tutte attività svolte nel mondo che contribuiscono all’aumento di CO2 nell’atmosfera e di cui siamo responsabili tutti.

Quelli australiani sono solo alcuni dei sintomi più lampanti del futuro a cui stiamo andando incontro. Un futuro fatto di stravolgimenti, di morte e distruzione provocati dall’impatto che stiamo avendo sul nostro pianeta e del quale non sembriamo proprio voler renderci conto. Nascondere la testa sotto la sabbia però, in caso di incendi, allagamenti o siccità, non ci permetterà di aver salva la vita.

Alberi che bruciano. Incendi in Australia
Fonte: teleambiente.it

Il problema del cambiamento climatico è una realtà ed è tempo di agire seriamente.

Tutti noi possiamo dare una mano, soprattutto attraverso donazioni a distanza da effettuare a una delle tante associazioni impegnate nel contenimento degli incendi:

La Croce Rossa australiana

Ricerca di volontari sul posto

NSW Rural Fire Service

Country Fire Authority

 

Chi volesse offrire il proprio contributo a favore della fauna selvatica può invece rivolgersi a una delle numerose associazioni animaliste che si stanno occupando di soccorrere e salvare gli animali feriti dagli incendi:

WWF

Port Macquarie Koala Hospital

Wires

Kangaroo Island Wildlife Park